di Francesco Silla
I rincari sulle bollette di luce e gas preoccupano, e non poco, gli imprenditori. Per ora molti hanno contratti bloccati, ma gli aumenti arrivano indirettamente anche dalle materie prime e dal caro benzina, aspettando i nuovi aumenti che si sentiranno una volta terminato i contratti bloccato.
Il caro bollette ha colpito un po’ tutti; gli aumenti sono iniziati con la fine dello scorso anno per poi diventare insostenibili con l’inizio della guerra in Ucraina e la conseguente situazione internazionale. In un anno ci sono stati aumenti del doppio per quanto riguarda l’energia e del quadruplo invece per ciò che concerne il gas. Gli imprenditori si attrezzano, provano per quanto possibile (difficile anche dire se sia realmente possibile) attutire il colpo. Ma ci provano, da imprenditori, abituati ad affrontare i problemi e a cercarne soluzioni senza troppo piangersi addosso. Ma certo, dinanzi a una congiuntura economica tale, un’escalation di eventi negativi, dalla crisi economica ai rincari, passando per terremoto e pandemia, non è facile.
Ascolta la notizia:
Abbiamo ascoltato i pareri e i rimedi di due imprenditori di spicco del Fermano, Marco Sorbatti, ad del Cappellificio Sorbatti Srl di Montappone, e Riccardo Spinosi, socio e amministratore del Pastificio Spinosi di Campofilone, che con i loro nomi e i loro prodotti portano la nostra terra nel mondo.
Spinosi ci racconta come ha cercato di bloccare gli aumenti in azienda: «A fine 2021 si sono riscontrati i primi aumenti. Visto il possibile impatto produttivo mi sono confrontato con altri imprenditori, per cercare di trovare una soluzione. Per quanto riguarda noi, la nostra spesa principale è l’energia elettrica, abbiamo istallato un sistema fotovoltaico che ci aiuta ad abbattere i costi e ci garantisce il 20% del nostro fabbisogno energetico. Ad inizio 2022 siamo riusciti a sottoscrivere un contratto bloccato per 24 mesi, contenendo i costi con un aumento del “solo” 20%. Visti gli aumenti dei costi dei nostri fornitori, abbiamo dovuto aumentare i prezzi dei nostri prodotti, contenendolo intorno al 5%. Per il futuro, nonostante il contratto bloccato fino al 2024, se ad inizio anno prossimo i costi energetici non saranno tornati alla normalità, ci impegneremo ad implementare il sistema dell’impianto fotovoltaico. La speranza è che il governo attuale e quello futuro si adoperino celermente per fermare questa crescita esponenziale dei costi energetici, che riguarda tutti, dalle imprese alle famiglie».
«La preoccupazione c’è. Per ora – il punto di Sorbatti – abbiamo il contratto bloccato dal 2020, c’è stato però un aumento indiretto, visto che molti nostri fornitori hanno aumentato il costo di quelle che per noi sono materie prime. Non abbiamo attuato un aumento al nostro listino perché abbiamo dei prezzi già stipulati con i rivenditori. Sappiamo già che con il nuovo anno ci sposteremo in un nuovo stabilimento dove non è richiesto l’utilizzo di gas-metano in produzione. La situazione per ora è in stallo, molti fornitori mi confidano che, se gli aumenti si faranno ancora più consistenti, chiuderanno. Questa è un’altra problematica che va a sommarsi al caro bollette e al caro benzina. Dalla politica arrivano pochi segnali, per ora siamo riusciti a tamponare la situazione, ma servono interventi».
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