facebook twitter rss

Welfare. Lo sfogo di don Vinicio: «Invitati i leader dei partiti ma ci hanno lasciati in agenda»

FERMO - «Abbiamo contattato le segreterie La risposta è stata “l’abbiamo messo in agenda”. Siamo rimasti in agenda, da qui la conclusione di non avere l’adesione. Leggendo i programmi delle coalizioni abbiamo capito che i temi della sanità e dell’assistenza non avevano meritato, in alcuni casi, nemmeno una riga»

Don Vinicio Albanesi

Welfare, anziani non autosufficienti, carcerati, immigrati, tossicodipendenti, malati psichiatrici, famiglie disgregate, minori in difficoltà. Temi da sempre al centro delle ‘mission assistenziali’ della comunità di Capodarco. E di questo don Vinicio Albanesi avrebbe voluto interloquire con i leader nazionali dei partiti. E così li ha invitati a un convegno che si terrà domani a Roma. Ebbene, all’invito non hanno fatto seguito le adesioni che lo stesso don Vinicio si attendeva, se non altro per la delicatezza dei temi da trattare e per l’imminenza delle elezioni del prossimo 25 settembre. E così oggi è lui a parlare, a sfogarsi. Certo, don Vinicio, dalla comunità di Capodarco, lo fa con garbo, senza mostrare palesemente livore o acredine. Ma le stilettate ‘a destra e a sinistra’ non mancano.

«Carissimi e carissime leader – si legge nella lettera aperta di don Vinicio – avevamo programmato un incontro a Roma, per domani con chi avesse voluto discutere con noi sul tema “welfare umano – Consigli gratuiti per il prossimo governo”. Abbiamo contattato le vostre segreterie in tempo e più volte; per la verità, sono state gentili e premurose: purtroppo la risposta è stata “l’abbiamo messo in agenda”. Siamo rimasti in agenda, da qui – le parole di don Vinicio – la conclusione di non avere l’adesione».

«Ci siamo chiesti il perché del vostro silenzio. Leggendo i programmi delle coalizioni – la critica – abbiamo capito che i temi della sanità e dell’assistenza non avevano meritato, in alcuni casi, nemmeno una riga di capoverso.
Avete scelto di sentire tutti gli altri, eccetto quelle persone (una decina di milioni) che non contano nulla: anziani non autosufficienti, carcerati, immigrati, tossicodipendenti, malati psichiatrici, famiglie disgregate, minori in difficoltà. Eppure sono persone e come tali avrebbero bisogno almeno di essere ascoltate. Avete continuato a inseguire il sogno del benessere; per questo avete inventato slogan e promesse che sapete bene essere piccole e grandi bugie. Avrete voti e consensi, ma avrete anche il peso di quanti sono considerati un nulla, spesso giudicati con disprezzo. Le previsioni dicono che una grande quantità di persone non verrà a votare, ma voi conterete i voti, anche se maggioranza/minoranza non corrispondono alla realtà. Noi continuiamo nel nostro impegno: sappiamo bene come funziona il mondo, peccato che le prospettive future non sono proprio rosee: invecchiamento della popolazione, denatalità, violenza, problemi ambientali, aziende piccole, mancanza di materie prime. Nelle difficoltà chi è penultimo diventa ultimo, chi è ultimo è un “non capiente”! Di questo volevamo parlare con voi: con rispetto e con ascolto. Speriamo un’altra volta. Buon lavoro».

 



Articoli correlati


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti