«Fronteggiare i costi delle bollette raddoppiate rispetto allo scorso anno senza intaccare i prezzi diventa davvero complicato. C’è da trovare una soluzione perché il nostro intento non è solo quello di mantenere in vita le nostre attività, ma anche di tutelare il cliente, garantendo la stessa qualità di servizi senza essere costretti ad aumenti nel listino».
A parlare è Raffaele Vecchioli, titolare dello storico e omonimo salone maceratese e componente del Direttivo Acconciatori di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo. Vecchioli condivide l’allarme lanciato dall’associazione in merito ai rincari dell’energia, che compromettono gravemente l’operatività di tutto il comparto.
«È impossibile per noi risparmiare sull’utilizzo dell’energia – aggiunge Vecchioli – dal momento che le nostre lavorazioni richiedono un grande uso di corrente elettrica. Non possiamo certo far uscire i clienti con i capelli bagnati. I rincari che registriamo, inoltre, riguardano anche i prodotti che servono in negozio e quelli che vendiamo. Ci sono poi clienti che abitano fuori città e per frequentare molti saloni (come il mio che è in centro storico) devono raggiungerli facendo i conti con i costi del carburante e del parcheggio. Anche queste cifre vanno ad influire in un momento così delicato».
«Abbiamo circa un migliaio di operatori del settore – dice Eleonora D’Angelantonio, Responsabile Benessere Confartigianato Imprese interprovinciale – che dopo aver assorbito, almeno in parte, i costi legati alla igienizzazione dei locali per le problematiche legate al Covid-19, si trovano ora a dover affrontare i rincari dell’energia e di tutti i prodotti in generale: l’aumento del prezzo dei carburanti incide sui trasporti e quindi sulla consegna di questi ultimi. La bolletta di un’attività di medie dimensioni, con 4/5 dipendenti, in molti casi sta arrivando infatti quasi a raddoppiare. Il 70% dei parrucchieri sta già introducendo alcune misure “salva-impresa”: il 12% dei saloni ha già provveduto sui costi extra, mentre oltre il 15% è stato costretto a licenziare del personale. La maggior parte delle imprese, comunque, manterrà invariati i propri listini, benché il timore di una diminuzione dei profitti appaia più diffuso rispetto ad altri settori. Del resto, i servizi alla persona rientrano tra le attività che, più di altre, hanno subìto le restrizioni Covid, e di conseguenza i costi necessari per contrastare la diffusione della pandemia».
«Come annunciato pochi giorni fa – aggiunge D’Angelantonio – Confartigianato ha presentato un esposto alle Autorità competenti, chiedendo di verificare le dinamiche del mercato energetico e la correttezza dell’operato soprattutto degli investitori. Inoltre, come Confartigianato Benessere, faremo a breve il punto della situazione con un incontro dedicato alla categoria, nel corso del quale ragioneremo sugli interventi strumentali utili a tamponare, almeno finché la situazione emergenziale non rientri, la sofferenza delle imprese».
L’impennata dei costi energetici potrebbe infine rilanciare l’abusivismo nel settore. Un’ipotesi, quest’ultima, paventata da Rosetta Buldorini, Presidente Estetica Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo. «In tale frangente non potremo più permetterci di effettuare scontistiche e promozioni ed il nostro timore è che i clienti, avendo sempre meno potere d’acquisto, siano costretti a rivolgersi ad abusivi».
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