Da sinistra: la responsabile del progetto Cinzia Nobili, la dirigente scolastica Laura D’Ignazi, la presidente dell’Ordine dei Medici Anna Calcagni, il vicepreside Mario Andrenacci
di Leonardo Nevischi
«Intercettare le esigenze del territorio e assecondare le necessità degli alunni in relazione alle esperienze lavorative del futuro». È questo l’obiettivo che dal settembre 2021 si è prefissato il “Carlo Urbani” muovendosi su più fronti per cercare di rinnovare l’offerta formativa ed i risultati stanno arrivando. Dal 18 luglio, infatti, è stata accettata la richiesta dell’istituto superiore di entrare all’interno delle scuole Cambridge IGCSE (International General Certificate of Secondary Education) che consente agli studenti dell’istituto tecnico-economico di attivare un diploma internazionale. Inoltre, attraverso un bando del Miur, nell’anno scolastico 2023/24 verrà istituito anche il corso quadriennale per gli studenti del settore enogastronomico dell’Alberghiero. Tuttavia le novità non sono finite qui, perché tra le attività formative che permetteranno al Polo di rinnovarsi e ampliarsi ce n’è una in particolare che pone il liceo scientifico elpidiense al pari solo di altre 47 scuole in tutta Italia.
Stiamo parlando del percorso di potenziamento-orientamento ‘Biologia con curvatura Biomedica’ ottenuto dall’Urbani dopo aver aderito all’avviso pubblico del Miur in collaborazione con l’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri. «Siamo l’unica scuola nelle Marche ad essersi aggiudicata questo percorso di orientamento e potenziamento» ha puntualizzato con orgoglio la dirigente scolastica Laura D’Ignazi. Di fatto, con le 47 scuole che si sono aggiunte con l’ultimo decreto sono esattamente 253 in tutta Italia gli istituti che promuovono questo tipo di percorso di potenziamento, di cui solo 10 nelle Marche.
Si tratta di un progetto che ha una durata triennale (per un totale di 150 ore aggiuntive rispetto al programma scolastico standard): 20 ore tenute dai docenti interni di scienze, 20 ore dai medici indicati dagli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Provinciali e 10 ore pratiche di Pcto (alternanza scuola-lavoro) presso strutture sanitarie, ospedali e laboratori di analisi. Con cadenza bimestrale, a conclusione di ogni nucleo tematico di apprendimento (ne sono previsti quattro nel corso del triennio), sarà previsto un test di 45 quesiti a risposta multipla che consentirà ai ragazzi di poter fare un’auto-valutazione del loro livello di apprendimento e, al contempo, di esercitarsi per i test di ingresso alla facoltà di Medicina.
Il percorso è rivolto al liceo scientifico ordinamentale, ma nel caso in cui non ci raggiungesse un numero adeguato di adesioni potrebbe essere aperto anche agli studenti dello Scienze Applicate. «Durante l’anno i ragazzi avrebbero un’ora settimanale in più rispetto al normale orario didattico – ha spiegato la professoressa responsabile del progetto, Cinzia Nobili -. Contiamo di creare un’unica classe di circa 28 elementi. Speriamo di invogliare gli studenti ad iscriversi».
Nell’anno 2022/23 si partirà verso la fine di ottobre e l’inizio di novembre, mentre per gli anni a seguire «provvederemo a promuovere il corso già durante gli open day e vareremo un criterio di selezione per la formazione del gruppo studenti» ha precisato la D’Ignazi. Di fatto, ‘Biologia con curvatura Biomedica’ si tratta di una sperimentazione che prelude all’istituzione di un nuovo ordinamento: il liceo con opzione biomedica. Il progetto è nato alcuni anni fa da un’intuizione del liceo«Leonardo da Vinci» di Reggio Calabria e si sta rivelando particolarmente efficace. In base ai dati offerti dal Ministero, infatti, il 50% degli studenti che hanno completato il percorso sono riusciti a superare il test di accesso alla facoltà di medicina. L’obiettivo è quello di far diventare il liceo con opzione biomedica un canale diretto di accesso ai corsi di laurea del settore medico-sanitario. «L’obiettivo è duplice – afferma la preside -. Sviluppare le competenze degli alunni per inserirsi nel mondo del lavoro nel settore scientifico all’interno delle strutture sanitarie o dei laboratori analisi oppure prepararli per l’iscrizione a facoltà universitarie che abbiano questo orientamento come Ingegneria Biomedica, Farmacia, Chimica, nonché Medicina. È un’occasione preziosa per gli studenti del nostro territorio».
Il ringraziamento della D’Ignazi è poi rivolto al corpo docenti «sempre propositivi e puntuali nel rispondere alle sollecitazioni, fattore non è scontato» e all’Ordine dei Medici di Fermo «senza i quali probabilmente la scuola non avrebbe ottenuto questo corso». Dallo Stato non sarà previsto alcun finanziamento extra, pertanto i medici faranno un servizio gratuito mentre per i docenti che faranno un orario aggiuntivo sarà previsto un finanziamento della scuola stessa. «La scuola ci crede e ci investe – ha sottolineato il vicepreside Mario Andrenacci -. Stiamo puntando la nostra attenzione su tutte le realtà dell’Urbani ed i numeri ci stanno premiando: complessivamente, infatti, il numero delle iscrizioni sono in aumento rispetto agli anni scorsi».
Il percorso di potenziamento-orientamento ‘Biologia con curvatura Biomedica’, oltre alla collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e con quella di Camerino al fine di sviluppare percorsi di approfondimento nel settore scientifico, si avvarrà – come detto – anche della partnership dell’Ordine dei Medici di Fermo. «Abbiamo aderito a questo progetto perché crediamo nell’intercettare e sensibilizzare i giovani a scelte approfondite e oculate per il loro futuro – ha concluso Anna Calcagni, presidente dell’OdM -. Questo progetto mette tutta l’Italia sullo stesso piano perché i test di valutazione saranno uguali da nord a sud e questo è un bel pregio. Per l’Ordine rappresenta un impegno importante che richiede 12 professionisti, orari determinati e esperienza nella comunicazione informatica, ma ho riscontrato grande disponibilità da parte dei medici del territorio. Abbiamo già maturato esperienza con un percorso triennale di questo tipo in un’altra scuola del Fermano e dunque partiremo avvantaggiati. Sebbene il Covid abbia penalizzato la parte pratica e per due anni la parte teorica sia stata affrontata in dad, abbiamo comunque trovato ragazzi molto interessati».
Infine la Calcagni chiude con una riflessione sul numero chiuso per l’ingresso alla facoltà di Medicina: «Sono favorevole alla limitazione di afflusso perché deve essere garantita agli studenti una preparazione di livello – ha confessato – e questo si può garantire solo con un numero di persone contingentate. In questi anni lo Stato non è riuscito a fare un lavoro di programmazione adeguato ai fabbisogni delle specializzazioni e calibrato alle necessità del territorio. La politica dovrà intervenire su questo, così come sul garantire maggiori tutele a chi opera nei settori a rischio. Quest’anno ho iscritto all’Ordine 31 medici ma nessuno ha voluto lavorare nel campo dell’emergenza-urgenza, della chirurgia e della rianimazione».
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