servizio di Matteo Malaspina
La campanella è suonata per il secondo giorno consecutivo ma per i ragazzi del primo anno dell’Itet Carducci-Galilei di Fermo non è ancora tempo di sedersi tra i banchi dell’istituto e aprire i libri.
C’è da superare l’impasse iniziale del passaggio dalle medie alle superiori, la conoscenza dei nuovi compagni e la scoperta di una nuova città che li ospiterà per i prossimi cinque anni. Così, dopo il ”Welcome Day” di ieri, la dirigente scolastica Cristina Corradini, coadiuvata dai docenti di scienze motorie e dai professori Lupoli e D’Amore, ha organizzato per questa mattina una passeggiata per la città di Fermo con delle tappe ben precise e non casuali.
Ascolta la notizia:
«È una iniziativa ideata tre anni fa mentre stavo pensando a come poter facilitare l’incontro dei ragazzi con questa scuola. Ho pensato che farli uscire dalla classe e realizzare un percorso, dal valore simbolico, potesse essere un’idea su cui lavorare, per rendere partecipi gli studenti alla vita della città e dare valore ai luoghi più rappresentativi» dice la dirigente Corradini che, insieme ai ragazzi, ha percorso viale Trento fino ad arrivare nel centro storico, con l’ultima tappa in Duomo, il punto più alto della città. Suggestivo il lungo cordone di studenti che ha animato le vie del centro. Una passeggiata tutta in salita, per raggiungere la Cattedrale Metropolitana, il punto più alto di Fermo si diceva, una tappa che rappresenta la ricerca dell’obiettivo finale, da conquistare anche a costo di qualche sacrificio.
«È un modo per rivolgere un augurio a questi ragazzi che sono quelli che rappresentano la ripartenza – continua la dirigente scolastica – affinché possano raggiungere gli obiettivi più alti, sia nello studio che nella vita».
I ragazzi, prima di raggiungere il Duomo, hanno potuto ammirare il Teatro dell’Aquila e sono stati accolti, come un buon padrone di casa è tenuto a fare, dal sindaco di Fermo Paolo Calcinaro. «Questa è la città che vi ospiterà per i prossimi cinque anni e farà del tutto per farlo al meglio. Noi, come amministrazione, cerchiamo di renderla a misura di ragazzo: dai concerti e gli spettacoli qui al teatro, al recupero del Terminal, fino agli eventi del Natale in piazza a Fermo – dice il primo cittadino fermano -. Come noi ce la mettiamo tutta per renderla accogliente, vorrei che, allo stesso modo, voi la rispettaste come la vostra città. Ultimamente siamo stati spesso vittime di graffiti, blocco delle scale mobili e danneggiamenti dei beni. Il patto che voglio fare con voi è, oltre a dirvi di non farlo, far desistere chiunque vediate commettere questi gesti». La cura dei beni pubblici, così come quella della strumentazione informatica a scuola o degli ambienti è infatti uno degli obiettivi educativi che tramite questa passeggiata si vogliono raggiungere.
Ancora un’altra salita e gli studenti hanno raggiunto il Girfalco e sono entrati all’interno del Duomo. Ad attenderli c’era l’arcivescovo monsignor Rocco Pennacchio. «Abbiamo una cosa in comune. Anche io ho studiato in un istituto tecnico e mi sono diplomato ragioniere e, nonostante poi sia diventato un Vescovo, rimarrò ragioniere per tutta la vita – scherza monsignor Pennacchio rivolgendosi ai ragazzi a cui ha dato un saluto, trattando i temi della socialità, della relazione e della motivazione allo studio – Il mio compito è quello di narrare la parola di Dio, che non è solo un annuncio, ma che implica la forza, la capacità di realizzare quello che è nei più alti desideri dell’uomo. In questa Cattedrale c’è un binomio tra l’intelligenza e il cuore, esattamente come quello che c’è nella scuola. Avete vissuto il periodo della Dad, dove il professore vi spiegava la lezione, ovvero la parola, ma mancava la comunione, la condivisione, il valore di stare insieme ai compagni. Il mio augurio è di vivere nella scuola quello che la nostra comunità vive in questa Cattedrale».
Un augurio che i ragazzi hanno fatto proprio, ringraziando con un lungo applauso l’intervento dell’arcivescovo.
La mattinata è proseguita con alcune attività ludiche fatte nel piazzale del Girfalco e in Piazza del Popolo, luoghi simboli della vita civile di Fermo.
Un buon inizio per le matricole del Carducci Galilei, che hanno visto come la scuola sa essere vicina ai ragazzi attraverso iniziative originali come questa. Cultura, riflessione, relazione e gioco sono stati oggi un mix di assoluto valore.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati