di Maria Nerina Galiè
Ancora criticità sul fronte dei medici di famiglia del Fermano, sotto di almeno 20 convenzioni: la dottoressa Nicla Sergiacomi lascia l’Area Vasta 4 per la vicina Area Vasta 5.
Ha fatto domanda di trasferimento, per motivi familiari, e le è stata accolta. Accolta di certo a braccia aperte, perché la mancanza di medici attanaglia anche il Piceno.
Dal 5 ottobre la dottoressa Sergiacomi aprirà l’ambulatorio a Castorano, nel Distretto Sanitario di Ascoli, dove c’era un posto vacante, con incarico a tempo indeterminato per Assistenza Primaria.
Nello stesso giorno (il 4 ottobre ultimo giorno di lavoro nel Fermano) la professionista chiuderà gli ambulatori di Petritoli, Ponzano di Fermo, Rapagnano e Monte Vidon Combatte.
Non ci sono sostituti all’orizzonte, per il momento, e gli assistiti dovranno distribuirsi tra i colleghi della Sergiacomi, pochissimi disponibili nei comuni che lascia, o dirottarsi in altre zone per avere assistenza.
A breve dovrebbero arrivare nuove assunzioni.
E’ ancora aperta la graduatoria del 2021, poiché le carenze non sono state ancora coperte.
Molti sono i professionisti che hanno acconsentito ad estendere il massimale da 1.500 assisiti a 1.800, con tutto quello che ne consegue in fatto di spostamenti e potenziali disagi.
E se la speranza cresce nelle zone costiere, dove pure ci sono posti vacanti, come Porto Sant’Elpidio, si affievolisce in zone più “scomode” come l’area montana: Amandola, Montefalcone, Montefortino. Oppure la media Valdaso. Ne sono un esempio i comuni che saranno lasciati “scoperti” dal trasferimento della dottoressa Sergiacomi.
Si tratta di zone estese e, a parità di numero degli assistiti, decisamente meno appetibili rispetto a città più grandi o della costa, ed anche meno disagiate dal punto di vista della viabilità.
Quindi torna a farsi sentire l’ormai cronico problema: pochi medici a disposizione, tanti posti da coprire. E’ ovvio che, chi può, sceglie il posto migliore.
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Sono, sicuro, che amministrazione. Sindaco in primis, risolverà la situazione