di Francesco Silla
Ai microfoni di Radio Fm1, intervistato da Alessandro Luzi, il presidente della Cna Federmoda di Fermo, Paolo Mattiozzi, è intervenuto per parlare del settore moda, in particolare dell’andamento del Micam e del caro bollette.
«Quest’anno il bilancio è indubbiamente positivo e possiamo ritenerci tutti soddisfatti dei risultati ottenuti – ha spiegato Mattiozzi- Ho avuto modo di parlare con molte aziende del territorio e ho avvertito un clima favorevole dovuto all’evento. Gli ordini sono arrivati, i mercati che erano chiusi causa restrizioni si sono aperti e la loro presenza si è fatta sentire. Abbiamo stretto dei rapporti con clienti anche da Australia e Asia».
La necessità di trovare altri mercati favorevoli è fondamentale per far fronte alla perdita del canale orientale, in particolare quello russo. «Il mercato russo è mancato, ci sono però mercati interessanti come quello americano, quello tedesco e il nord Europa – ha continuato Mattiozzi – L’economia sta ripartendo, dobbiamo stare attenti però per non rischiare una nuova stagnazione. Come Federmoda lo facciamo continuamente presente. Segnali incoraggianti da questo Micam sono arrivati e per ora questo è l’importante». Insomma, le previsioni per questa edizione del Micam non erano ottime per via dell’assenza dei clienti russi, tuttavia i risultati raggiunti hanno allontanato qualche ombra.
Ascolta l’intervista:
Ha continuato poi parlando dei recenti problemi dovuti al caro bollette: «Torniamo a casa con gli ordini, però permangono gli altri problemi. Il caro energia è la questione principale, ci sarà da capire se i listini prezzi sono ancora adeguati. Stiamo aspettando il risultato delle prossime elezioni. Speriamo che il prossimo governo prenda in mano la situazione e faccia qualcosa di incisivo e importante. Non è facile per noi artigiani gestire una situazione del genere. Mantenere i listini fissi è complicato. Purtroppo, i posti di lavoro sono in discussione».
«Le restrizioni al minimo – ha aggiunto Paolo Silenzi, presidente Regionale Cna – hanno permesso l’arrivo di buyer che non vedevamo da diverse stagioni, come Australia, Corea, Giappone, oltre a quelli provenienti da mercati come Stati Uniti, Germania e Nord Europa, con il consueto grande apprezzamento per il Made in Italy e Made in Marche». In fin dei conti si è rivelata un’occasione per dare una boccata d’ossigeno al distretto moda del fermano, in attesa degli avvenimenti economici e geopolitici del futuro prossimo.
Intanto la spada di Damocle della restituzione del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo incombe sulle imprese e anche i corridoi della fiera non sono stati risparmiati dal malcontento espresso dal comparto: «Cna ha chiesto chiarimenti al Ministro Giorgetti e stiamo aspettando una risposta. Ai candidati che hanno visitato il Micam abbiamo segnalato la necessità di bloccare la retroattività dei provvedimenti – sostengono Paolo Mattiozzi e Michele Mercuri, componente del direttivo Cna Federmoda di Fermo con delega alle calzature – che sta mettendo in difficoltà tante aziende. Chi non ha ancora ricevuto la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, la riceverà a breve e dovrà entro il 30 settembre riversare le imposte portate a credito negli anni precedenti al 2020. Inconcepibile, un calvario. Chi andrà al Governo dovrà occuparsi da subito di questo pasticcio».
Dello stesso avviso anche Silenzi, impegnato al Micam come imprenditore calzaturiero che, a pochi giorni dal voto, auspica che «si possa vedere realizzata concretamente una politica industriale basata sulle pmi».
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