di Antonietta Vitali
Ci eravamo occupati di ‘lei’, della chiesa del Santissimo Crocifisso, della sua storia, della sua importanza religiosa, della sua sorte, in un articolo del luglio scorso. Proprio a proposito di quell’articolo il Priore della Confraternita del Santissimo Crocifisso (proprietaria della chiesa), Massimo Sgrilli, aveva riferito essere una precisa volontà della Confraternita quella di fare tutto il possibile affinché “la storia importante che questo luogo ha avuto non venga persa, che si mantenga e che si tramandi. Come è giusto che vengano tramandate le tradizioni anche legate alle figure che hanno abitato questo luogo come quella del campanaro che per secoli è stato colui che segnava lo scandire del tempo, e quindi anche della vita, delle nostre comunità”. Sono passati due mesi e ci sono già novità riguardo questo cinquecentesco luogo di culto che, nel corso dei secoli, è stato meta di molti pellegrini che qui si recavano per chiedere grazie e miracoli. Siamo tornati ad intervistare Massimo Sgrilli per farci raccontare le novità.
Che cosa sta accadendo di nuovo nella chiesa del Santissimo Crocifisso?
«Sta succedendo che un giorno, un imprenditore di Monterubbiano, tale Mauro Nicolai, proprietario dell’azienda Mq Compositi, mi chiama e mi dice che intende fare una donazione per procedere con il restauro dell’affresco della Crocifissione posto sopra l’altare maggiore della chiesa».
Sarà stato entusiasta di questa telefonata. Cos’ha risposto?
«Sono stato e sono ancora felice, senz’altro. Ho provato tuttavia a dire che ci potevano essere altri lavori da poter fare prima ma Mauro è stato molto preciso, la sua donazione avrebbe avuto come oggetto il restauro di questo affresco».
Come mai questa donazione e come mai proprio questo affresco?
»La famiglia Nicolai è da sempre devota alla chiesa del Santissimo Crocifisso e l’inizio della storia di questa chiesa è tutta rappresentata in questo affresco».
Perché? Che cosa rappresenta questo affresco?
«Quando il restauro sarà terminato capiremo la chiave di lettura di circa 500 anni della storia di questa chiesa».
Quando inizieranno i lavori?
«Le indagini per capire che tipo di colore è stato usato, la tecnica utilizzata, quanto l’affresco può essere stato danneggiato dalle muffe, sono iniziate lunedì 19 settembre. La prima fase del restauro inizierà i primi di ottobre e riguarderà la prima fase, cioè la pulitura e la messa in sicurezza di eventuali parti che rischiano di staccarsi. La seconda fase, quella del ritocco pittorico, avrà inizio nella primavera del 2023 quando le temperature saranno più congeniali a questo tipo di intervento».
Chi è la restauratrice?
«Lorenza Centanni, piemontese di adozione ma monterubbianese di origine. Suo nonno, il dottor Luigi Centanni, fu un grande studioso di Monterubbiano, paese natio che amò profondamente».
Il cantiere sarà visitabile durante i lavori?
«Si, durante tutte e due le fasi di restauro il cantiere sarà visitabile».
Un luogo che finalmente, anche grazie alla donazione di Nicolai, torna a risorgere dalle ceneri di una sorte meschina che lo voleva quasi dimenticato. Servirebbero altre donazioni per procedere con il riportare alla luce questa chiesa dal passato così glorioso e importante?
«Si, assolutamente, sarebbero una benedizione e sono sicuro che arriveranno, da altre persone devote e di profonda fede che vorranno onorare questo luogo. Come è arrivato al momento Nicolai, come un dono del cielo, per il recupero dell’affresco, arriveranno altri uomini di buona volontà che sapranno aiutarci nel nostro cammino».
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