di Andrea Ferretti
La sua elezione al Senato non era un affare complicatissimo, ma ora è certa e soprattutto ufficiale. Guido Castelli, assessore regionale al Bilancio e alla Ricostruzione ed ex sindaco di Ascoli, è stato eletto in queste elezioni che nel Paese hanno segnato la schiacciante vittoria della coalizione del centrodestra capitanata da Giorgia Meloni. Successo netto, quindi, anche nelle Marche e nel Piceno.
«Il mio impegno sarà non deludere chi mi ha dato fiducia». Non è uno slogan, ma le prima parole pronunciate a caldo, anzi a caldissimo, dal nuovo senatore della Repubblica Italiana il quale procede spedito in un percorso politico che ha pochi precedenti. A salire a Palazzo Madama è il giovane consigliere d’opposizione del Comune di Offida, storica roccaforte della Sinistra, passato poi attraverso l’Amministrazione provinciale (consigliere), la Regione Marche (consigliere) e il Comune di Ascoli di cui è stato sindaco per due mandati, dal 2009 al 2019. Poi ancora Regione, come assessore, ed ora questa investitura a senatore.
Quella di Guido Castelli è stata una vittoria di partito, della coalizione. Certo, ma che si tratti di un grande successo personale è fuori dubbio. «E’ un risultato storico per la destra, il 35% ad Ascoli non ha precedenti, è una percentuale superiore a quella regionale. Ma siamo andati bene anche nell’entroterra. Questo è il frutto dell’impegno di tutti, da Giorgia Meloni al sindaco Marco Fioravanti. Ma vorrei sottolineare come sia stata determinante la credibilità delle persone candidate, di chi è sceso in campo».
La leadership del centrodestra ad Ascoli non è certo una novità. Si apre un nuovo capitolo. «La città – prosegue Castelli – dal 1999 è governata dal centrodestra. Ma a queste elezioni ha risposto molto bene anche il territorio, non dimenticando che la Provincia è amministrata dal centrosinistra. Ma il centrodestra da anni è una “voce” importante sia per il Piceno che per le Marche».
Un’elezione scontata? Per certi versi sì. Certo però che l’emozione supera ogni limite quando vai a letto da assessore regionale e ti svegli da senatore. Proprio quello che in queste ore è capitato a Guido Castelli. «Sì, è vero, è un’emozione diversa, anche perchè alla gioia e alla gratificazione si aggiunge il sentimento che si prova quando vieni investito di grandi responsabilità. Nel mio, nel nostro caso, è quello di prendere in mano l’Italia in un momento molto difficile e complicato».
Come sempre accade quando si vince qualcosa o si taglia un traguardo importante, immancabile chiedere al neo senatore la classica dedica. Il primo pensiero di Guido Castelli è per il padre. «Non era di destra, ma mi ha insegnato due cose fondamentali: il rigore e il senso del dovere».
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