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Lega: «Quanta ipocrisia politica da Calcinaro. Fermo isolata per colpa del suo civismo»

FERMO - Duro affondo del gruppo consiliare del Carroccio: «Il sindaco esca allo scoperto e dica, insieme alla sua giunta, dove vuole collocare politicamente Fermo. La smetta di mettere avanti la sua opportunità politica personale perché va contro l’interessa della nostra comunità. Scenda dal suo piedistallo e per il bene della città, se la maggioranza ha scelto il centrodestra, dia una svolta politica in questa direzione altrimenti porterà Fermo sempre più distante dagli altri capoluoghi regionali»

Il gruppo consiliare della Lega, a Fermo

«Quanta ipocrisia da parte del primo cittadino. La sua politica, inadeguata, per un capoluogo di provincia, ha portato Fermo ad un isolamento politico ed a un peso politico pari a zero nei tavoli decisionali sovra comunali». Inizia con queste parole la dura replica del gruppo consiliare comunale della Lega alle parole del primo cittadino Paolo Calcinaro in un’intervista a Cronache Fermane in cui analizzava l’esito delle urne e il fatto che il Fermano non abbia più alcun parlamentare a rappresentarlo (se si esclude il dem Francesco Verducci, eletto però in Piemonte).

Quest’isolamento politico, per gli esponenti del Carroccio, era «facilmente prevedibile, da sempre lo denunciamo. Non schierare la città in una collocazione politica chiara, sta portando solo briciole per Fermo, mentre gli altri capoluoghi di provincia consumano un lauto pasto. Calcinaro afferma che Ascoli Piceno ha ben sei deputati, sette, se si considera la deputata eletta nel vicino Abruzzo. A questo punto si dia lui una risposta, invece di stracciarsi le vesti per rivendicare un assessorato al Fermano cercando di dettare una linea da leadership territoriale, leadership che non ha. Quale è stato l’endorsement che ha dato nel sostenere l’unico candidato territoriale Mauro Lucentini? Andare alle cene di tutte le altre forze politiche? È questo l’endorsement dato? Oppure è stato dire ai cittadini di votare a piacimento, prendendo così comunque il merito facendo credere ai candidati eletti di averli sostenuti? Se voleva sostenere l’unico candidato del territorio il messaggio doveva essere chiaro, univoco e in una sola direzione. Finalmente è evidente agli occhi di tutti che l’accozzaglia di differenti forze politiche che compongono la maggioranza Calcinaro, come ad esempio il “Calenda-Boy” Bargoni, o il vicesindaco Torresi, referente a quando ci risulta dei nostri alleati di FdI, ha imposto il non schieramento ed ha rimarcato l’ambiguità tipica del primo cittadino. Calcinaro esca allo scoperto e dica, insieme alla sua giunta, dove vuole collocare politicamente Fermo. La smetta di mettere avanti la sua opportunità politica personale perché va contro l’interessa della nostra comunità. Una ultima considerazione: dati alla mano il centrodestra nelle ultime votazioni, se presente unito e con le liste contraddistinte dai simboli di partito, ha fatto sempre ottimi risultati; lo stesso risultato che sarebbe avvenuto anche a Fermo alle ultime amministrative nel 2020 e il plebiscito “civico” che ha eletto Calcinaro non ci sarebbe stato a vantaggio di Fermo capoluogo. Ci aspetta un governo nazionale e regionale per i prossimi lustri, Calcinaro scenda dal suo piedistallo e per il bene della città, se la maggioranza ha scelto il centrodestra, dia una svolta politica in questa direzione altrimenti porterà Fermo sempre più distante dagli altri capoluoghi regionali».

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