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«Per la giunta Acquaroli le elezioni hanno la precedenza sul caro energia»

L'AFFONDO del consigliere regionale Fabrizio Cesetti: «La nostra proposta intendeva destinare 4,2 milioni di euro alla riduzione delle spese domestiche sostenute per la fornitura di energia elettrica e di gas: ovvero 150 euro per ben 28 mila nuclei familiari. E’ tutto qui il celebre modello Marche della Meloni: Castelli, Carloni e Latini ora andranno a sedere in Parlamento. Ai marchigiani, purtroppo, resterà il problema di pagare le bollette»

Fabrizio Cesetti

«Resto basito di fronte all’insensibilità con cui il centrodestra di Acquaroli ha deciso di bocciare l’emendamento del Partito Democratico, a mia prima firma, alla proposta di legge sull’assestamento di bilancio che prevedeva l’istituzione di un Fondo energia per mettere al riparo le famiglie marchigiane in condizioni di disagio economico dagli insostenibili rincari degli ultimi mesi». A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti al margine dell’odierna seduta del consiglio regionale, che vedeva all’ordine del giorno la proposta di legge sull’assestamento di bilancio.

«Chiedevamo di rivedere la spesa corrente della tabella E, e cioè il documento che polverizza milioni di euro in una miriade di progetti e iniziative durante la campagna elettorale degli ormai ex assessori Castelli, Carloni e Latini, come dimostra il fatto che lo stesso assestamento sia stato deliberato il 12 agosto, nel pieno della campagna elettorale. Evidentemente, la giunta regionale ha ritenuto che le elezioni dovessero avere la precedenza sui problemi veri che attanagliano la comunità marchigiana».

«La nostra proposta – spiega Cesetti – intendeva destinare 4,2 milioni di euro alla riduzione delle spese domestiche sostenute per la fornitura di energia elettrica e di gas: ovvero 150 euro per ben 28 mila nuclei familiari. Quelle risorse, invece, per volontà di tutti i partiti del centrodestra, verranno destinate a spese che, in una situazione di emergenza come quella attuale, non possono in alcun modo essere considerate prioritarie rispetto al caro bollette che falcidia il potere di acquisto dei redditi fissi, dei lavoratori precari e della gran parte della dei pensionati. E’ tutto qui il celebre modello Marche della Meloni: Castelli, Carloni e Latini ora andranno a sedere comodamente in Parlamento. Ai marchigiani, purtroppo, resterà il problema di pagare le bollette».

 


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