di Sandro Renzi
Tre caselle da occupare. Due in quota Lega ed una per Fratelli d’Italia. Sono i posti vacanti nella giunta Acquaroli dopo che tre dei suoi assessori, Castelli, Latini e Carloni hanno strappato un pass per Roma. Il rimpasto a cui il governatore dovrà subito mettere mano offre però un’opportunità al Fermano: avere un rappresentante del territorio nella stanza dei bottoni, quella che conta, dove vengono prese le decisioni. Non si tratta di rimediare ad un torto subito dalla quinta provincia quando due anni fa, nonostante il pressing delle associazioni di categoria e della politica locale, furono fatte altre scelte e il Fermano rimase fuori dai giochi. Non si tratta neanche di compensare il fatto che nessun fermano sarà in Parlamento, neanche Mauro Lucentini, eccezion fatta per Francesco Verducci che però è stato votato in Piemonte e per dovere istituzionale quella regione dovrà rappresentare.
Si tratta, più semplicemente, di garantire ad un territorio la sua rappresentatività. Nulla a che vedere con il campanile, sia ben chiaro. Il punto di partenza resta quello della competenza e della difesa di un tessuto produttivo. Emiliano Tomassini, presidente della Cna provinciale, non nasconde le sue preferenze. «Desidereremmo un rappresentante del territorio – spiega – che conoscesse bene la nostra realtà. Presente ed attivo nell’affrontare la crisi economica. Chi andrà a Roma lascia inevitabilmente molto lavoro da cui ripartire. Mi auguro che venga nominata una persona capace ed in grado di proseguire l’attività già avviata». Tomassini riconosce alla giunta Acquaroli il merito di essere stata vicina al territorio in questi due anni «ma adesso è arrivato il momento di passare ad uno step successivo. Sono preoccupato per quello che ci aspetta e non possiamo più tardare la messa in atto di interventi che incidano sugli effetti della crisi».
A rimanere senza un assessore di riferimento sono deleghe importanti come, ad esempio, commercio ed industria, artigianato e sviluppo economico, cultura, bilancio, trasporti, pari opportunità e aree di crisi. Insomma settori, per lo più, che hanno a che fare proprio con la situazione congiunturale che stiamo attraversando. Di competenza parla allora Lorenzo Totò, presidente di Confartigianato Fermo. «Ci farebbe piacere se in giunta regionale avessimo un assessore del territorio – chiarisce – tuttavia prioritariamente puntiamo sulla competenza. Lucentini, da parlamentare, si è occupato di tutte le Marche. Così deve avvenire anche ora. Non ci sentiamo di fare nomi, chiediamo però una persona che conosca il Fermano e sia in grado di rappresentare le nostre come le istanze di altre province».
Non va per il sottile il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani. «Questo rimpasto è l’occasione della vita – dice – per tanti fattori contingenti il Fermano è rimasto fuori dai giochi. Non possiamo permetterci di non avere un assessore di peso del nostro territorio. Lo chiediamo con tutta la forza. La Regione ascolti il nostro grido di allarme». Luciani svela pure che è in corso una mobilitazione generale sul territorio, che investe tanto le associazioni quanto le istituzioni, proprio con l’obiettivo di ottenere la nomina di un assessore in rappresentanza della provincia. Non solo, ma anche le deleghe da riconoscergli dovrebbero avere a che fare con la vocazione economica e manifatturiera del distretto.
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