di Sandro Renzi
Lampioni che si spengono prima al mattino, luci nei bar e nei supermercati tagliate. Dove si può si risparmia. Qualche esercente ha deciso di alternare i neon nei locali, altri di non accendere le vetrine nel dopocena. Piccoli rimedi per cercare di arginare la stangata sulle bollette luce (+59%). Gli aumenti sono scattati ufficialmente il primo ottobre e si stima che la spesa delle famiglie sia raddoppiata in un anno. E’ bastato l’annuncio dell’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per mettere privati e imprenditori in allarme. Per una famiglia tipo la spesa per l’energia elettrica è passata dai 632 euro del 2021 a 1.322 del 2022. Prezzi mai visti, spiegano i vertici di Arera, perché i costi all’ingrosso del gas sono saliti così tanto anche a causa della guerra in Ucraina e dei timori sulla sicurezza dei gasdotti. Situazioni che si ripercuotono alla fine pure sull’elettricità. «Con un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione, l’Arera limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita il raddoppio. I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis» fanno sapere ancora dall’Arera.
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Da più parti anche le associazioni si mobilitano chiedendo ai sindaci di adottare provvedimenti per tutelare le famiglie più vulnerabili, gli utenti che rischiano il distacco della corrente attraverso ad esempio ordinanze ad hoc che vietino di bloccare il servizio in caso di morosità. E se le stime sono sufficientemente certe per l’energia elettrica, ancora non è dato sapere quanto effettivamente si spenderà in più per il gas. Bisogna attendere novembre. Ma c’è chi qualche calcolo lo ha fatto ritenendo che la spesa possa arrivare anche a 3mila euro. A rischio c’è la tenuta sociale non solo delle famiglie ma anche del tessuto produttivo. Negozi, fabbriche, industrie sono alle prese con bollette astronomiche. La protesta dei cittadini potrebbe arrivare fino alle piazze. E’ il timore espresso dall’Unarma, associazione sindacale dell’Arma dei carabinieri. «Il malcontento rischia di sfociare in tensioni e proteste in piazza che impegnerebbero cospicuamente le forse dell’ordine» avverte l’Unarma.
L’Arera, come previsto dal decreto “Aiuti Bis”, ha confermato anche il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas che, per il quarto trimestre consecutivo, consentiranno alle famiglie ammesse a questo strumento di protezione di compensare in misura significativa gli effetti degli aumenti, anche grazie al contenimento dell’aumento nel settore elettrico reso possibile dall’intervento straordinario deciso dall’Autorità. Sono confermate beneficiare di tali bonus sociali le famiglie con un livello di Isee fino a 12mila euro (soglia che sale a 20.000 euro per le famiglie numerose). I bonus sono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido ed entro la soglia indicata, nell’anno 2022.
Anche Solgas e San Giorgio Energie, società a capitale misto pubblico-privato rispettivamente dei Comuni di Fermo e Porto San Giorgio, in queste settimane stanno monitorando l’andamento del mercato. «Senza la presenza del socio privato (Sgr ndr) -ammette Maurizio Iezzi, amministratore della Sge – avremmo avuto difficoltà pure ad approvvigionarci. Ci attende un periodo complesso al quale cerchiamo di fare fronte sostanzialmente attraverso due strumenti: rateizzazioni e fatturazione mensile». Per evitare di recapitare bollette bimestrali salate si preferisce passare alla fatturazione mensile che consente ai clienti di programmare i pagamenti su consumi più limitati dal punto di vista temporale. Soluzione che è stata adottata anche per le utenze del mercato tutelato. «Il fenomeno va gestito con oculatezza -prosegue Iezzi- e saremo costretti a fare ulteriori strette. Per le utenze domestiche cerchiamo di venire incontro alle richieste di rateizzazione di tutti, ma per le aziende non potremo trasformarci noi in una banca. Comprendiamo le difficoltà di tutti ma anche la nostra società è in difficoltà in questa fase. Stiamo anche fornendo supporto a tutte quelle imprese nostre clienti (e spesso anche non) che hanno diritto al credito di imposta varato dal governo e che hanno difficoltà a calcolarne l’importo». Qualsiasi intervento non potrà però minare la tenuta finanziaria della società stessa che eroga il servizio. «I tempi di pagamento ridotti, la richiesta di più garanzie da parte degli istituti di credito, gli incassi posticipati per via delle rateizzazioni, mettono a dura prova anche la nostra società» chiarisce Iezzi.
La strategia per venire incontro agli utenti è analoga a quella della Solgas come spiega il presidente Emanuele Corradi. «La rateizzazione delle fatture continueremo a garantirla nel limite della sostenibilità aziendale. Nell’immaginario collettivo si ritiene che una società come la nostra guadagni di più approfittando dell’aumento dei costi in bolletta. E’ vero il contrario. Anche noi abbiamo maggiori costi da sostenere ed i profitti si stanno assottigliando. Per rateizzare occorre forza finanziaria. Andiamo avanti grazie al partner privato». Corradi rimarca l’introduzione della cosiddetta “opzione inverno” che consente di passare alla fatturazione mensile e di conoscere il prezzo che l’utente avrà già il mese successivo.
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