«La situazione nei reparti e servizi dell’Area Vasta 4 è vicina al collasso. L’Assemblea dei rappresentanti Rsu, ha voluto lanciare un fortissimo grido di allarme alla politica regionale ed in primis ai consiglieri regionali eletti nel Fermano perché l’insostenibilità della carenza di figure professionali, amministrative, tecniche e della prevenzione ormai non è più ovviabile con nessun strumento. Non basteranno la rinuncia dei riposi, il blocco delle ferie, i doppi turni di notte, etc. per coprire la voragine di turni scoperti che si sta appalesando. Nel solo mese di settembre e nel solo dipartimento medico, i turni scoperti degli infermieri, poi coperti attraverso richiami in servizio dai riposi, è stato di circa 25 turni. Impensabile continuare in questo modo. Ne vale della dignità di chi lavora.
L’Assemblea dei Rappresentanti Rsu dell’Area vasta 4, con il suo coordinatore pro tempore Giuseppe Donati, torna a gridare. Nei giorni scorsi, in una lettera inviata al governatore Acquaroli e all’assessore alla Sanità, Saltamartini per chiedere provvedimento, l’annuncio dello stato di agitazione con l’ipotesi anche di uno sciopero.
E oggi si torna alla carica: «Il risibile numero di Oss autorizzato nella nuova dotazione organica di Av4, assolutamente sottodimensionato per le effettive necessità, provoca l’assenza della figura di operatore sociosanitario in tanti reparti del Murri e soprattutto nei turni notturni e festivi, proprio quelli in cui i minuti di assistenza normalmente sono più bassi quindi il supporto sarebbe fondamentale».
«A rischio c’è, non solo la sussistenza di reparti e servizi in Area Vasta 4 perché l’offerta sanitaria non potrà rimanere a lungo inalterata senza infermieri, Oss, Tecnici di Laboratorio, Tecnici di Radiologia, etc, ma anche la sicurezza e la qualità dell’assistenza ai malati, in particolari quelli più anziani e fragili, potrebbero essere fortemente messe a rischio».
I rappresentanti Rsu tengono a ricordare, come scritto nella lettera aperta, che «il Fermano è da sempre penalizzato rispetto ad altre Aree Vaste vicine anche e soprattutto perché ha un solo ospedale di rete. Il Covid ha cambiato le regole dell’accesso ai reparti seppur adesso le restrizioni sono mitigate ma i malati sono sempre più soli. Abbassare la presenza di personale in turno equivale a meno assistenza e più solitudine dei pazienti. La prospettiva poi dello scorporo dell’Area Vasta da Asur incute ulteriori timori per l’aumento dei costi di gestione e la necessità di reperire anche personale amministrativo per coprire nuove funzioni. Se poi tornasse aggressivo il Covid, ci troverebbe ancora una volta impreparati».
«I professionisti del Fermano non vogliono mettere a rischio i malati quindi chiedono agli organi decisori di intervenire subito ed urgentemente con un reclutamento straordinario di personale. Diversamente le promesse di nuove aperture come Emodinamica, saranno solo promesse da marinaio e l’ennesima illusione per i cittadini. Gli elenchi di personale eventualmente da assumere sono stati bloccati dal Cur e dal Servizio Salute per corca 80 giorni. Ora sembra siano stati sbloccati ma ci vorranno settimane se non mesi per vedere qualche nuova assunzione in Av4. Un atteggiamento dell’Assessorato alla Sanità incomprensibile. Pagare fino a 1300 euro a turno i medici delle cooperative e chiudere i rubinetti delle assunzioni delle figure dell’assistenza che sono la colonna portante dell’ospedale e del territorio».
Ai cittadini della provincia di Fermo, la Rsu chiede grande solidarietà e vicinanza. Il diritto alla salute e la sanità pubblica sono beni preziosi da salvaguardare «quindi lottare insieme per mantenerli, è necessario. Bisogna che la politica regionale e locale si scuota dall’inerzia e magari pensi meno ai vari tasselli da ricoprire ad Ancona o a Roma e torni ad occuparsi della dura realtà quotidiana».
L’Assemblea dei Rappresentanti Rsu rinnova la disponibilità a sedersi al tavolo quanto prima con il presidente Acquaroli e l’assessore Saltamartini per condividere «interventi urgentissimi e non più rinviabili che servano a colmare le carenze insostenibili di personale. Senza segnali in tal senso, stavolta non ci saranno sconti per nessuno ed inizierà una mobilitazione durissima. La proclamazione dello stato di agitazione del personale del comparto di Av4, indetto lo scorso 30 settembre, è solo il primo atto. La protesta continuerà in piazza insieme ai cittadini che vorranno sostenerci. Ripetiamo, la sanità pubblica non è “cosa” che riguarda solo il personale che vi lavora. E’ una grandissima conquista civile che i cittadini dovrebbero tenersi a caro. I dati della spesa pro capite dei fermani per il ricorso a specialisti e strutture private, almeno di quei fortunati che possono permetterselo economicamente, sono nettamente in crescita quindi sembra che questo bene prezioso sia a rischio. Svegliamoci tutti e difendiamo la sanità del Fermano».
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