di Maria Nerina Galiè
Il vaccino è un’efficace arma di difesa contro virus che possono diventare pericolosi. C’è chi ancora non ci crede o teme le conseguenze ed ogni opinione è legittima.
Nell’indecisione, c’è la scienza che può aiutare e ci sono i professionisti che fanno propri gli studi ed i dettami e si attivano affinché la popolazione abbia la copertura a cui ha diritto.
Tra i primi a credere nel vaccino anti influenzale, non solo per il ruolo che ricopre, è il dottor Giuseppe Ciarrocchi, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 4.
Ascolta la notizia:
«Vaccinarsi contro l’influenza – sostiene lo specialista – è di grande importanza per le categorie a rischio. Il vaccino non protegge dal contagio, ma riduce le complicanze. Nel Fermano sono già arrivate circa 30.000 dosi, di 37.000».
Il criterio adottato dall’Asur per fare l’ordine si basa sul cosiddetto “storico”, cioè della platea dello scorso anno, quando però l’adesione è stata in forma ridotta.
C’è una spiegazione che è collegata alla percezione del rischio. C’è stata un’alta adesione, a livello nazionale, alla copertura contro l’influenza nel 2020, quando, erroneamente, circolava la voce che proteggeva anche dal Coronavirus.
Invece, nel 2021, l’influenza girava meno per via dell’utilizzo delle protezioni individuali, obbligatorie per difendersi dal Covid. Quindi le persone si sono vaccinate meno.
Da martedì prossimo, il vaccino anti influenzale sarà somministrato, su base volontaria e gratuita, ai soggetti con età pari o superiore ai 60 anni e a tutte le altre categorie previste: i residenti di strutture per anziani e lungodegenza, dove si somministrerà un vaccino “potenziato”, le persone ad alto rischio di complicanze o di ricovero ospedaliero correlato all’influenza, i familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze, le donne in gravidanza, gli operatori sanitari, gli altri soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e i donatori di sangue.
«Come lo scorso anno – si legge inoltre, in una nota della Regione – la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata anche nei bambini nella fascia di età 6 mesi-6 anni, per proteggere la popolazione pediatrica (la più colpita dall’influenza) e per ridurre la circolazione del virus influenzale».
E’ chiaro che chiunque, pur non appartenendo a queste categorie, può chiedere la somministrazione che però è a pagamento.
Sono diversi i tipi di farmaco che potranno essere utilizzati. Ad esempio, nei pazienti lungodegenti si somministrerà il vaccino potenziato. «Per la platea dai 2 anni di età e fino ai 18 anni non compiuti (è gratuito, lo ricordiamo, fino ai 6 anni) c’è la possibilità di ricorrere alla formula in spray, che potrebbe essere accolta con maggiore favore dai piccoli», spiega il dottor Ciarrocchi.
C’è poi il farmaco tetravalente, che protegge dai due virus di tipo A e B. Tra quelli di tipo A si segnala il ceppo isolato nei mesi scorsi nell’emisfero australe. Si tratta dell’H3N2 e risulta essere più impegnativo da un punto di vista clinico e sarà quello che girerà di più.
«Quest’anno – è ancora Ciarrocchi a parlare – influenza e Covid rischiano di tornare alla carica ed insieme, proprio perché mascherine e distanziamento non sono più una regola comportamentale. Anche se negli ospedali le mascherine continuano ad essere obbligatorie per gli accompagnatori, come lo è ancora l’esibizione del green pass, che può essere alternativo solo al tampone negativo».
Saranno deputati all’erogazione del vaccino anti influenzale i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie.
«Nel Fermano – sottolinea il dottor Ciarrocchi – ci si può vaccinare anche nel punto di erogazione del farmaco che protegge dal Covid, aperto a Montegranaro tutte le mattine. Ci si può recare con prenotazione tramite il sistema Poste, ma anche in libero accesso. Inoltre Negli ambulatori del Servizio Igiene e Prevenzione dell’Area Vasta 4, dove vengono somministrati i vaccini previsti in età pediatrica, saranno i pediatri a vaccinare i propri giovani pazienti che ne hanno bisogno».
Il vaccino anti Covid in questi giorni sta registrando un aumento di richieste. Anche perché dal 15 settembre è disponibile la versione aggiornata contro la variante Omicron e dall’1 ottobre gli slot sono stati aperti a tutti, dai 12 anni in poi.
Come è, dottor Ciarrocchi, la situazione nel pvp del Fermano?
«A Montegranaro somministriamo, al momento, circa 200 dosi di vaccino anti Covid alla settimana, essendo aperto solo il sabato mattina, come detto. Ma tra i medici di famiglia, che somministrano anche a domicilio dove necessario, e le farmacie, direi che la rete territoriale offre un’ampia possibilità di offerta alla popolazione che vuole vaccinare».
In linea con le parole di Ciarrocchi, ieri a Montegranaro, contro il Covid si sono vaccinate 251 persone su una base iniziale di 186 prenotati. A queste si aggiungono le 59 persone per vaccino anti-influenzale. Tutti residenti nel Fermano tranne sei utenti provenienti da fuori provincia.
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