facebook twitter rss

Dal pressing su Acquaroli per l’assessorato alle critiche velate. La politica fermana abbassa il capo e accetta la sconfitta

RIMPASTO – Calcinaro e Ortenzi avevano chiesto un assessore con deleghe ‘pesanti’ ma l’istanza non è stata recepita. Intanto il coro di protesta non sale e la provincia è sempre più sola

di Alessandro Luzi

Nessun fermano è stato inserito nella giunta regionale e, considerate le dichiarazioni della politica, nessuno ha alzato la voce. Eppure, nelle ultime settimane, era stata diffusa prepotentemente la richiesta di avere una rappresentanza del territorio a Palazzo Raffaello. Il presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi, e il sindaco Paolo Calcinaro, sono stati i capifila dell’istanza. Il pressing sul presidente Acquaroli è stato esercitato sia attraverso i profili social, sia tramite canali ufficiali. Addirittura, dopo le elezioni del 25 settembre, il primo cittadino di Fermo aveva chiesto un assessore con deleghe “pesanti”. Aveva citato ipotetici incarichi al bilancio, ai trasporti, alle attività produttive. Era quanto mai necessario per incidere sulle scelte strategiche per rilanciare il nostro tessuto economico e intercettare dei finanziamenti volti al suo sviluppo. Del resto occorrono delle risposte importanti su cui non si può più attendere, in primis la A14, il tracciato ferroviario e la sanità. Senza tralasciare il settore di crisi che sta interessando il distretto delle piccole-medio imprese. Anche Ortenzi era dello stesso avviso e chiedeva una figura con cui dialogare per recepire le necessità provenienti anche dall’imprenditoria. Insomma, per citare Calcinaro, un assessore “ci doveva stare assolutamente”. Invece siamo di nuovo rimasti con in mano un pugno di sabbia.

Dopo i vari appelli accorati, stupiscono le reazioni timide della politica verso questa esclusione dalla nuova giunta. Di fatto nessuno ha sbattuto i pugni sul tavolo o ha manifestato un particolare malcontento per non essere stati ascoltati. Allora verrebbe da chiedersi: ma interessava davvero avere un rappresentante all’interno di Palazzo Raffaello? Dati i toni sommessi, non sembra. O forse non si volevano intaccare i propri legami politici? Del resto è noto che Ortenzi è stato sostenuto dalle forze di centro-destra e Calcinaro ha avuto contatti con gli schieramenti di centro-destra e di centro-sinistra. Magari hanno scelto di mandare giù l’amaro calice e continuare a collaborare anche senza aver ottenuto quanto richiesto.

Tuttavia, ai fini della credibilità politica non ne esce una immagine decorosa. Anzi, sembra di essere andati in contro ad un destino inesorabile che ha mostrato tutta l’impotenza della nostra provincia. D’altronde i numeri parlano chiaro: sono stati nominati nove assessori, tra cui nessuno del Fermano; non siamo stati in grado di eleggere un candidato in Parlamento. Rimane soltanto il senatore Francesco Verducci del Pd, eletto in Piemonte. Allora ha detto bene il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, quando ha sostenuto che senza proporre un gioco di squadra siamo destinati a rimanere una provincia sterile. È quanto mai necessario trovare una identità comune basata su dei progetti organici per ottenere dei risultati degni di nota. Invece finché si continuerà ad avanzare delle iniziative sconnesse tra loro e punzecchiarsi a vicenda col proprio vicino di casa saremo destinati a disperdere le nostre risorse.



Articoli correlati


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti