«Non può che trattarsi di boutade, sicuramente fatta in buona fede da un imprenditore che è e resta validissimo ma che magari non conosce a fondo i tecnicismi di una pubblica amministrazione. E ora vi spiego perché, tre motivi chiarissimi». E’ il pensiero del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, sulla proposta avanzata dall’imprenditore Mauro Cardinali che si è detto disposto a prestare al Comune 2 milioni di euro per trasformare la Casina delle Rose nella nuova sede della Provincia.
Calcinaro rispedisce al mittente l’idea, che definisce irricevibile per tre motivi: «Il primo è quello programmatico ossia la Casina delle Rose deve essere ricettiva per portare gente a Fermo anche perché la Provincia, con le attuali ridotte competenze dirette verso il pubblico, oggi comporterebbe un afflusso di utenti, di cittadini, davvero limitato. E poi la Provincia, con i suoi dipendenti, porta già quell’afflusso che può portare, in una zona importante per Fermo come viale Trento. Ma andiamo avanti. A mio avviso è una proposta irricevibile perché un prestito per cinque anni è una condizione che per un ente pubblico è particolarmente svantaggiosa. Gli enti possono aderire alla cassa depositi e prestiti che, per una pari somma, produce mutui rimborsabili a 20/30 anni dunque con una rata in conto corrente che è veramente molto più bassa rispetto a quella che l’ente avrebbe dovuto a Cardinali con quell’ipotesi stravagante. Quel prestito sarebbe pesato ogni anno 400mila euro ai cittadini di Fermo. Invece con un pari mutuo a 20/30 anni, il peso per la comunità sarebbe stato molto inferiore. E da ultimo, avevamo provato a fare un conto con 2 milioni a 30 anni di mutuo. Ma con 200mila euro che se ne vanno solo per il progetto, in mano resterebbe una somma con cui, e lo dico a mo’ di provocazione, ci si farebbero i bagni e poco più, qualche impianto. Insomma non si riuscirebbe a riportare la struttura a un livello funzionale, ancor più per i rincari di quest’anno».
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