«La risposta data dal sindaco Calcinaro alla proposta dell’imprenditore privato sulla Casina delle Rose, evidenzia tutti i limiti di questo sindaco e della sua amministrazione». È la dura replica dei consiglieri della Lega Fermo Lorenzo Giacobbi, Gianluca Tulli e Luciano Romanella alle ultime esternazioni del primo cittadino.
«Entriamo nel merito. Il sindaco dice che con i due milioni di euro offerti dall’imprenditore ci si potrebbe ristrutturare solo qualche bagno. Come valuta allora il fatto di aver mandato all’asta il bene di proprietà comunale per la stessa cifra, confermando quindi quanto da noi sostenuto, ovvero che il prezzo fosse sottostimato? Sta svendendo un bene storico di valore culturale e sociale non quantificabile, giusto per il gusto di vendere e ricavare una liquidità che permetterebbe al Comune di Fermo di asfaltare qualche strada o poco più». E si passa ai quesiti specifici che il Carroccio rivolge al primo cittadino
«Il sindaco risponda pubblicamente alle nostre domande: è vero o no che in passato ci sono stati imprenditori del settore alberghiero che hanno visitato la Casina delle Rose ma si sono ritirati perché il quadro economico e finanziario non risultava sostenibile per una struttura ricettiva? È vero o no che la legge consente di realizzare un 40% di residenziale subito e poi di trasformarlo nel 100%, qualora l’attività non fosse redditizia? Se le risposte fossero affermative, come riteniamo, perché allora nella sua ostinazione di vendere all’asta la Casina delle Rose non ha tenuto conto di queste possibilità che avrebbero di sicuro aumentato notevolmente il valore dell’immobile? Su queste domande ora il sindaco deve rispondere a tutti i cittadini, visto che lui stesso parla di trasparenza» concludono i consiglieri leghisti.
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