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Il nuovo ministro Urso interviene all’assemblea di Unioncamere

INIZIATO il confronto con il nuovo titolare del Dicastero: «Le Camere di commercio interlocutore privilegiato del Ministero delle imprese e del made in Italy». Da Padova ecco l'intervento di Gino Sabatini, presidente di Camera Marche e vice presidente di Unioncamere

Il tavolo della presidenza di Unioncamere, Gino Sabatini il primo a sinistra

 

Oggi venerdì 28 ottobre all’assemblea nazionale di Unioncamere, alla quale ha preso parte anche il vice presidente Gino Sabatini, presidente di Camera Marche, è ufficialmente cominciato il confronto tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Camere di Commercio, confronto che promette di essere serrato e proficuo. A sottolinearlo lo stesso neo ministro Adolfo Urso: «Il  nuovo nome Ministero delle Imprese e del Made in Italy non è casuale, contiene una mission: mette al centro le persone, gli imprenditori, soggetti attivi dell’economia e della società. E mette al centro quanto è fatto in Italia e qui certificato come ben fatto, anche dal punto di vista tecnologico, e come sostenibile. Rafforzeremo il sistema delle Camere di Commercio, italiane e all’estero, che sono il primo interlocutore verso le imprese,  lavorando per il completamento della riforma del sistema camerale».

 

Centrale per il ministro il tema della semplificazione, la cui delega in Unioncamere nazionale è affidata a Gino Sabatini, come Prete ha ricordato durante l’intervento di Urso, e annuncia la creazione dell’ufficio del “difensore civico” che potrà avocare a sé le  procedure bloccate. Inoltre il Ministro  ha sottolineato il valore del lavoro portato avanti dai Pid camerali, tra i quali quello di Camera Marche costituisce un’eccellenza nel panorama nazionale

Il ministro Urso durante il suo intervento

 

Soddisfazione, dunque, per Andrea Prete e Gino Sabatini in apertura di plenaria, che è stata anche l’occasione per la divulgazione dei nuovi dati sulla demografia di impresa del terzo trimestre 2022.

 

Gino Sabatini: «Il saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese marchigiane al terzo trimestre 2022 è ancora positivo anche se per usole 120 unità: l’incremento più basso dal 2017. La migliore performance è delle costruzioni, gli altri incrementi riguardano i servizi. Le nostre imprese superata la pandemia scontano ora incertezze belliche e rincari energetici, il sistema mostra una strenue tenuta, specie nelle realtà più strutturate, e richiede il supporto delle istituzioni. Cuneo fiscale, costo del lavoro, semplificazione amministrativa, supporto nei mercati internazionali, nella digitalizzazione e nell’individuazione di soluzioni di efficientamento energetico sono le piste da percorrere per sostenere un tessuto economico volenteroso ma troppo provato».

 

Nelle Marche il primo autunno ha portato anche il flagello dell’alluvione, i cui riverberi economici ancora non sono recepiti dalla rilevazione statistica sulla demografia. Un’ulteriore criticità legata al cambiamento climatico e l’economia globale e di cui si è dibattuto ieri ad Ancona all’assemblea della Copagri, alla quale ha preso parte anche Sabatini.

 

Le sue parole: «La questione climatica incide in modo devastante sulle nostre economie, lo abbiamo visto con la calamità alluvionale; ci sono imprese spazzate via dalla piena nel giorno del disastro cui va il nostro primo e totale supporto, ce ne sono altre, in cui i danni dell’emergenza clima sono uno stillicidio quotidiano anche nella quotidianità. Rischiamo nel tempo di non avere i nostri eccellenti vini, di vedere colture sparire. Per questo il tema è di primo interesse per tutta la collettività e la filiera istituzionale. ed è nostro dovere dare supporto alle aziende, agricole ma anche manifatturiere e dei servizi,  affinché possano mettere a punto strategie di adattamento ai cambiamenti climatici».


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