di Leonardo Nevischi
La corsa per ottenere la poltrona di primo cittadino di Porto Sant’Elpidio è ufficialmente iniziata. Nel pomeriggio di ieri, infatti, a rompere gli indugi ci ha pensato il Laboratorio Civico di Alessandro Felicioni che, affidandosi ad un lungo comunicato sulle sue pagine social, ha fatto intendere la propria volontà di rimettersi in gioco anche nelle elezioni amministrative della primavera 2023.
Ascolta la notizia:
«Dopo la storica impresa sfiorata nel 2018, in cui senza l’appoggio di alcun partito abbiamo rischiato di sovvertire un risultato già scritto, siamo nuovamente pronti ad offrire un approdo sicuro a tutti i cittadini ed i movimenti civici interessati a partecipare alla buona amministrazione della città, al di là dell’appartenenza o della militanza partitica personale – scrivono i civici -. Quattro anni fa indubbiamente sono stati commessi degli errori che, se evitati, ci avrebbero consentito di amministrare già da allora. Tuttavia non rinneghiamo nulla di quanto fatto perché l’esperienza passata è nata con una prospettiva di lungo termine e con lo scopo finale di costruire e rendere ben visibile un polo civico a Porto Sant’Elpidio che ad ogni tornata elettorale (amministrativa) possa presentarsi agli elettori autonomamente, finanche a dialogare o contrapporsi – sulla base delle proposte – alle tradizionali forze politiche esistenti. La nostra esperienza ha dimostrato che può nascere, e ora esiste, una forza civica vera, autentica e reale. Non di facciata come tante che si stanno presentando in vista del prossimo appuntamento elettorale. Noi esprimiamo le nostre idee in completa autonomia e senza dover essere fagocitati dalle coalizioni di destra o di sinistra, le quali sono spesso in cerca di “volti freschi e presentabili” per attirare consenso».
E da qui l’avvertimento ai competitors politici: «Il Laboratorio Civico, nato dall’esperienza di pochi amici, è ora un movimento autonomo, che tutti i cittadini riconoscono come interlocutore con pari dignità di ciascuna forza partitica in campo. Questo ci permette di poter dialogare con gli altri protagonisti della vita politica del paese senza alcun timore reverenziale e senza alcuna diffidenza preconcetta, certi del fatto che la nostra forza è ben rappresentata e visibile agli occhi di tutti. Insomma, noi ci siamo, anche da soli».
Una presa di posizione che presumibilmente mette sull’attenti il centrodestra, al quale ora spetta l’ardua scelta: appoggiare un candidato sindaco civico come successo a Porto San Giorgio con Valerio Vesprini o correre divisi come nel 2018, facendo però le gioie del centrosinistra. Un rebus tutto da sciogliere, anche perché a più riprese Fratelli d’Italia, tramite il segretario provinciale Andrea Balestrieri, ha detto di «non voler ripetere l’errore del 2018 presentandosi frazionati e dando vita facile al centrosinistra». Un Balestrieri che ha anche dato la sua disponibilità a candidarsi. Così come è nota anche la volontà di riprovarci di Giorgio Marcotulli. Due scenari che, però, cozzano con il pensiero del Laboratorio Civico: «Sappiamo di poter essere un valore aggiunto e vogliamo riproporci sulla scena amministrativa locale tendendo la mano a tutti i gruppi civici che vogliono partecipare attivamente all’amministrazione del paese. Siamo pronti ad accogliere qualunque istanza e qualunque movimento, discutendo apertamente e serenamente su tutto: dal candidato sindaco, per il quale abbiamo figure che riteniamo all’altezza ma che ben potrebbero lasciare spazio ad altri protagonisti più aggreganti e convincenti, al programma, che, per chi ha la nostra stessa idea di paese, è semplicemente consequenziale». Dunque parole che sembrerebbero escludere un dialogo con il centrodestra, sebbene in merito il Laboratorio Civico ha puntualizzato: «Nessuna porta è chiusa, naturalmente nemmeno alle forze politiche».
Nessuno spoiler, quindi, sul nome del possibile concorrente alla poltrona da sindaco, ma rimangono forti le candidature di Gian Vittorio Battilà e Pierpaolo Lattanzi, oltre che di Alessandro Felicioni. «Dopo cinque anni di apprendistato all’interno del consiglio comunale nel corso dei quali abbiamo capito come funziona la macchina amministrativa e dove può essere migliorata, possiamo offrire la nostra esperienza sul campo. Noi non vogliamo vincere, vogliamo amministrare».
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