Si scaldano i motori a Porto Sant’Elpidio in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. E se, dopo l’uscita pubblica di Alessandro Felicioni e del Laboratorio Civico, il centrodestra è in fermento. Ieri lo scambio di battute tra lo stesso Felicioni e il consigliere regionale FdI Andrea Putzu dopo la replica al civico di Giorgio Marcotulli che invocava l’unità. Insomma un asse civici-centrodestra tutto da amalgamare.
Ma se le parole di Felicioni celassero un messaggio anche ai civici ‘di giunta’? Non è affatto da escludere. Il leader del Laboratorio Civico, infatti, ha voluto rimarcare come la sua compagine fosse e sia tuttora «un approdo sicuro a tutti i cittadini ed i movimenti civici interessati a partecipare alla buona amministrazione della città» e che l’esperienza passata è nata con una prospettiva di lungo termine e con «lo scopo finale di costruire e rendere ben visibile un polo civico a Porto Sant’Elpidio che ad ogni tornata elettorale (amministrativa) possa presentarsi agli elettori autonomamente, finanche a dialogare o contrapporsi – sulla base delle proposte – alle tradizionali forze politiche esistenti. La nostra esperienza ha dimostrato che può nascere, e ora esiste, una forza civica vera, autentica e reale». Insomma interpretare le parole di Felicioni come un richiamo, nemmeno tanto sibillino, ai ‘civici’ di giunta, vedasi Marco Traini, Emanuela Ferracuti, Vitaliano Romitelli e Milena Sebastiani è tutt’altro che strampalata.
Ascolta la notizia:
Un gruppo che, se da una parte sta ancora governando proprio col Pd del sindaco Nazareno Franchellucci, fra qualche mese, qualora il progetto dovesse decollare e strutturarsi, avrebbe nei dem dei ‘nemici’ elettorali. Ribaltamenti tipici della politica, si dirà. D’altronde, tanto per fare un paio di esempi, Traini arriva dalla lista del sindaco Franchellucci e la Ferracuti ha avuto nei dem un’ancora di salvataggio dopo aver rotto i rapporti con la sua lista.
Non è più un segreto, infatti, che gli attuali assessori siano in fermento per organizzarsi e dare vita a un qualcosa di concreto in vista del voto. Un movimento, magari, con a capo lo stesso Traini nelle vesti di candidato sindaco per concorrere alle elezioni. E un eventuale sodalizio con il Laboratorio Civico potrebbe rappresentare di fatto quel polo civico, per usare le parole dello stesso Felicioni, con un peso specifico tale da poter rappresentare una compagine temibile per i competitor, sia di destra che di sinistra.
Ecco, sinistra, appunto. Se a destra sono in corso le grandi manovre per cercare la quadratura del cerchio su alleanze e candidature, a sinistra, alias Pd, la situazione è silente ma certo non immobile. Tutto ruota attorno a Paolo Petrini. Lui è e resta il nome di punta per i dem. Ma che ancora deve sciogliere la riserva sull’eventuale candidatura a sindaco. E il suo pronunciamento diventa dirimente in casa Pd. Tra i dem elpidiensi, infatti, c’è chi sta iniziando a spingere per strappare una candidatura a sindaco che si affloscerebbe dinanzi al nome di Petrini. Ben altro scenario si prefigurerebbe se il Pd decidesse di virare verso i civici magari accettando anche una candidatura a sindaco non di partito. A quel punto i dem che vogliono fare il sindaco cosa farebbero? Accetterebbero, seppur obtorto collo, anche una candidatura ‘no dem’ lavorando per la causa o tirerebbero i remi in barca magari decidendo anche di non candidarsi in lista? Ipotesi certo da non sottovalutare per un Pd che, fiaccato dalle recenti sconfitte elettorali, non può permettersi ulteriori passi falsi oltretutto in una città che guida da anni.
g.f.
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