di Luca Patrassi
Si allontana la possibilità che il Fermano, l’Inrca per la precisione, resti senza dermatologo e che magari si profilino altre opportunità per il territorio sul fronte della Dermatologia. Come a dire: non tutti i mali vengono per nuocere.
Il dottor Lorenzo Morresi, che corre per la direzione quinquennale della unità complessa di Dermatologia dell’ospedale di Macerata, si è piazzato al secondo posto nella graduatoria, dopo il medico maceratese Marco Sigona, insieme con lo specialista di Fermo unico altro candidato.
Si tratta del posto lasciato vuoto lo scorso 14 giugno da Marco Simonacci, l’ex primario di Dermatologia, che aveva fondato trent’anni fa, stroncato a 69 anni da un malore nei giorni scorsi in Spagna durante una battuta di caccia (leggi in fondo all’articolo).
Le conclusioni della selezione sono state pubblicate all’albo pretorio dell’azienda sanitaria dopo che si è riunita la commissione di valutazione di cui fanno parte di diritto il direttore sanitario dell’Asur Remo Appignanesi e come componenti titolari, Michela Tabanelli, direttore di struttura complessa Dermatologia di Ravenna, Giuseppe Lemme, direttore di struttura complessa Dermatologia ospedale di Jesi e Davide Melandri, direttore di struttura complessa Banca della Cute, Asl Emilia – Romagna.
La commissione ha valutato prima i titoli, poi c’è stato il colloquio per i due candidati ammessi. Sigona, che lavora nel reparto di Dermatologia dell’ospedale di Macerata dal 1999, ha ottenuto 79,74 punti in totale, distanziando Moresi di una decina di punti (70,77).
A breve termine dovrebbe arrivare la determina di assunzione da parte della direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi: di solito vengono recepite le indicazioni della commissione esaminatrice anche se, motivandole, la dirigente potrebbe fare scelte diverse, operazione questa ultima che l’attuale vertice di Area Vasta 3 non ha mai fatto.
CHI ERA MARCO SIMONACCI – In pensione da giugno, Simonacci ha trascorso trent’anni all’ospedale di Macerata dove ha fondato un reparto che prima viveva di visite ambulatoriali. Negli anni Novanta, infatti, chiese ed ottenne dopo molte perplessità, dotazioni di personale e di apparecchiature utili ad impostare una dermatologia clinica e chirurgica, metodi innovativi in un ospedale che non aveva mai visto trattare tumori della pelle, melanomi. Il suo era un reparto fiore all’occhiello anche in tema di prevenzione oncologica. Simonacci ha aperto altri centri di riferimento come quelli per le ferite difficili e per la psoriasi affidandoli alla guida di due specialisti. Insomma ha organizzato una struttura, formato uno staff, raggiunto numeri importanti con capacità di attrazione di pazienti anche da fuori regione.
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