di redazione CF
«La Rsu dell’Area Vasta 4 comunica che ad oggi 18 novembre, nonostante le richieste scritte d’incontro inviate al presidente della giunta e all’assessore e le motivazioni più che valide per proseguire con iniziative rivendicative molto forti lo Stato di Agitazione del personale, illustrate chiaramente nella Conferenza Stampa del’11 novembre scorso, nessuna convocazione è giunta nemmeno da parte del Dipartimento Salute regionale nella figura del direttore Armando Gozzini. E’ evidente che dalle parti della Regione poco hanno intuito della gravità della situazione che si sta profilando. I professionisti, gli operatori ed i dipendenti dell’Area Vasta 4 sono talmente arrabbiati da essere pronti ad uno sciopero. Del resto, senza il rinnovo dei tempi determinati in scadenza, ci sarebbe l’implosione». E’ quanto rimarca il coordinatore pro tempore della Rsu, Giuseppe Donati.
Ascolta la notizia:
«La Rsu non si limiterà a preparare lo sciopero ma nel frattempo coinvolgerà in modo molto incisivo i cittadini ed i malati della provincia di Fermo. Sta per partire una campagna di informazione tramite volantini che spiegherà, senza ombra di dubbio, che chi risiede nel Fermano, in sanità sfortunatamente è considerato un cittadino di serie B al quale viene negata la medesima possibilità di cura e di prevenzione di corregionali residenti in altre province.
I professionisti del Fermano, al pari dei cittadini, sono trattati come caselle da togliere ed inserire nei turni anzi considerati “pseudo ostaggi” di un sistema sanitario, che a causa della scarsità di organico (almeno il 20% in meno sulla media regionale in rapporto ai residenti) da mesi non hanno più il diritto di conciliare il lavoro con la vita personale e familiare.
Il monito è indirizzato forte e chiaro anche ai sindaci del territorio. La Rsu ha apprezzato la presenza alla Conferenza Stampa e la solidarietà mostrata dal presidente della Conferenza Paolo Calcinaro ma in questo frangente più che mai, con una riforma in vista che potrebbe, se non attentamente presidiata, penalizzare ulteriormente la Sanità pubblica fermana, servirebbe una presenza attiva ed il coinvolgimento dei 39 sindaci della provincia a tutela del diritto alla salute dei cittadini delle loro comunità. Non li abbiamo ancora sentiti scrivere una sola parola a sostegno di una vertenza che interessa direttamente anche i cittadini dei loro Comuni. La Rsu – continua Donati – non dispera ma i tempi stringono. Bisogna fare squadra a prescindere dai colori politici o alla vicinanza con l’esecutivo Regionale. Il giocattolo sta per rompersi ed i pezzi ricadranno su tutti…speriamo sia una preoccupazione comune.
La Rsu, se non giungerà l’auspicata convocazione della Regione, nella giornata di martedì 22 novembre, organizzerà davanti all’ospedale di Fermo e ai presidi territoriali dei sit-in con volantinaggio ai cittadini ed utenti che si recheranno in essi. I componenti Rsu parleranno con i cittadini perché vogliono spiegare, che senza professionisti, i servizi resi ad essi non potranno che essere ridotti, di scarsa qualità, abbandonati a cooperative e privati. C’è un diretto rapporto tra le agende chiuse del Cup o di attesa di mesi se non anni per visite ed esami diagnostici con la carenza di personale sanitario ormai conclamata in Area Vasta n.4 Le iniziative della Rsu sono aperte quindi chi vorrà partecipare per dare solidarietà potrà farlo. Pensiamo ad associazioni, comitati ma anche professionisti non del comparto come ad esempio i medici che sicuramente stanno vivendo un momento difficile al pari del comparto».
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