di Claudio Maria Maffei*
E’ stato segnalato qui su Cronache Maceratesi dai colleghi Romano Mari e Pierfrancesco Gentilucci la preoccupante diffusione nel Maceratese di sindromi simil-influenzali, che potrebbero dipendere dal virus influenzale o da altri virus respiratori. Quello che i due medici hanno notato nella loro pratica clinica corrisponde perfettamente ai dati del sistema di sorveglianza delle sindromi simil- influenzali dell’Istituto superiore di sanità.
La sorveglianza avviene con il contributo di una rete di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, oltre che con quello dei referenti presso le Asl e le Regioni e dei laboratori di riferimento regionali per l’influenza. L’obiettivo è stimare l’incidenza settimanale dei nuovi casi durante la stagione invernale in modo da determinare l’inizio, la durata e l’intensità dell’epidemia.
Nella figura si vede la diffusione settimanale dei nuovi casi di sindromi simil-influenzali nelle varie Regioni misurata in base al numero dei casi segnalati ogni 1.000 assistiti.
Nelle Marche la diffusione è tra le più alte con una incidenza settimanale nel periodo 21-27 novembre di 15,58 nuovi casi ogni mille assistiti, al sesto posto in Italia. Vale la pena di sottolineare come l’influenza non sia una malattia banale come testimoniato da uno studio che ha documentato pari 68mila morti l’impatto che l’influenza ha avuto in Italia nelle quattro stagioni invernali dal 2013/2014 al 2016/2017 (qui è dove si può scaricare lo studio: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31401203/). Per fortuna lo strumento di prevenzione c’è ed è il vaccino. Per l’Istituto superiore di sanità il vaccino è raccomandato oltre che per gli ultrasessantacinquenni anche nei bambini della fascia di età 6 mesi-6 anni, negli anziani nella fascia d’età 60-64 anni, negli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, nelle donne in gravidanza e in tutti i malati di patologie che rendono più probabile una malattia influenzale grave (come le malattie respiratorie croniche, il diabete, i tumori, le malattie cardiovascolari come lo scompenso cardiaco).
Da ricordare che il vaccino anti-influenzale può essere somministrato contemporaneamente alla quarta dose contro il Covid. Purtroppo i marchigiani non amano particolarmente questi due vaccini. L’anno scorso solo il 62,8% degli ultrasessantacinquenni marchigiani ha fatto il vaccino contro l’influenza (molto meglio della media italiana comunque), quanto al Covid siamo ancora agli ultimi posti in Italia. Ad esempio nella fascia 5-11 anni siamo al penultimo posto. Dopo qualche tentennamento iniziale anche il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci si è schierato a favore dei due vaccini come dimostra lo spot che il ministero ha preparato al riguardo. Speriamo che anche la politica di casa nostra finalmente si esprima con decisione a favore della campagna vaccinale contro influenza e Covid. E speriamo che i cittadini aderiscano.
*Medico e dirigente sanitario in pensione
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