di Matteo Malaspina
Fermo è pronta per per ospitare il primo corso sulla ”Gestione Multidisciplinare delle patologie epotobiliopancreatiche” il 15-16 dicembre al Teatro dell’Aquila. Una due giorni voluta fortemente dal dott. Silvio Guerriero, primario del reparto di chirurgia del Murri e dal dott. Giampiero Macarri, direttore dell’Ouc di gastroenterologia del Murri, patrocinata dal Comune di Fermo, dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Fermo e da Univpm. Nel capoluogo fermano sono attesi circa 120 professionisti che arriveranno da ogni parte d’Italia e oltre ad un momento importante dal punto di visto sanitario, rappresenta un’occasione per la città di mettersi in mostra. «Quando si parla di vita cittadina significa dare corso ad attività importanti che possono richiamare utenti, ancor meglio se si aggiunge la qualità e un supporto sul nostro sistema sanitario – dice il sindaco Paolo Calcinaro -. Tanto fate dentro il Murri, ma questo incontro è un qualcosa in più assolutamente gradito e si pone su un solco di collaborazione istituzionale che abbiamo cercato di portare avanti».
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Entrando nel merito del convegno, il dottor Guerriero rimarca come sia importante la multidisciplinarietà: «Ci riuniamo spesso tra professionisti all’interno dell’ospedale per discutere le patologie così da produrre un documento unico da allegare alla cartella del paziente. Li chiamiamo ”gli incontri del giovedì” perché li facciamo ogni settimana e sono importantissimi. E l’idea di questo congresso nasce proprio da questo: riunire professionisti di alto livello per simulare un incontro multidisciplinare con personalità di grosso spessore». Il primario di chirurgia, eccellenza italiana nell’uso della laparoscopica (tecnica chirurgica mini invasiva) spiega anche i benefici che la tecnologia può portare per aumentare la qualità sanitaria: «L’uso della tecnologia 3d in chirurgia permette un rapido recupero del paziente e, da quando al Murri viene usata questa tecnica, il turnover dei posti letto è più rapido con un risparmio notevole». Che l’ospedale fermano è all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia lo rimarca pure il direttore dell’Area Vasta 4, Roberto Grinta. «Grazie alle donazioni di alcune Fondazioni, il Murri si sta donando di macchine sempre migliori e sta crescendo. Ultima, in ordine di tempo, è la nuova CardioTac dalle potenzialità incredibili che sarà operativa già alla fine di quest’anno – dice Grinta facendo un punto generale sulla sanità fermana -.Il corso sarà un’occasione di mettere in vetrina l’area chirurgica che sta crescendo nel fermano. Abbiamo spinto molto la macchina di produzione verso la parte del colon, stomaco fegato e via biliari, collegandolo all’attività di gastroenterologia. Gli indicatori dicono che la mortalità per l’intervento al colon a 3o giorni al Murri è dello 0%, un dato molto potente».
All’ospedale di Fermo l’attività di gastroenterologia è forte, grazie anche all’expertise del professor Macarri. «Ci siamo dotati di un ambulatorio dedicato al pancreas e alle vie biliari, un’attività specifica per gestire le patologie pancreatiche – spiega -. Fortunatamente non sono patologie frequenti ma, per esempio, le neoplasie diventeranno, tra 10 anni, le prime cause di morte. Essendo difficile fare prevenzione e, per la maggior parte, non essendo operabili, importante è la gestione non chirurgica e palliativa».
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