di Leonardo Nevischi
Sembra che gli elpidiensi dovranno attendere ancora un po’ per avere uno scenario più delineato rispetto alle prossime elezioni amministrative che verosimilmente si terranno in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2023. Lo scacchiere politico sembra ancora molto lontano dall’essere completato e partiti e forze civiche stanno ancora giocando la primissima partita, quella dietro le quinte, fatta di assetti, equilibri e accordi più o meno dicibili.
Quello che salta all’occhio, però, è un quadro piuttosto nitido: il centrodestra è spaccato, il Pd non trova la quadra e il civismo sta crescendo ulteriormente. La prima considerazione è frutto di quanto successo nell’ultimo fine settimana, in cui sono emersi, anche in via ufficiale, i primi nomi in vista del voto. Venuto a conoscenza della conferenza stampa indetta sabato mattina dall’avvocato Massimiliano Ciarpella, venerdì sera il Laboratorio Civico ha voluto bruciare le tappe annunciando sui social Gian Vittorio Battilà come suo candidato sindaco. Fin qui nulla di strano, trattandosi di due figure a capo di distinti poli civici, ma a far riflettere sono stati gli endorsement partitici che ne sono seguiti. Fratelli d’Italia non ha nascosto le sue simpatie per Ciarpella ma contestualmente ha comunicato che il suo candidato sindaco sarà Andrea Balestrieri, mentre Lega e Forza Italia hanno fatto sapere di appoggiare Battilà. La scelta degli Azzurri è arrivata nella tarda mattina di ieri ma era difficile ipotizzare il contrario: sostenere un Ciarpella spalleggiato da Enzo Farina, che sabato, per l’appunto, ha annunciato di aver lasciato Forza Italia sarebbe stato poco coerente. Dunque risulta chiaro che l’unita del centrodestra sia ancora lontana, nonostante tutti i protagonisti continuino a ripetere quanto sia «fondamentale una coalizione unita».
Comunque se Atene piange, Sparta non ride. Il centrosinistra, infatti, è in alto mare e tutt’oggi non ha presentato alcun nome. L’uscente Nazareno Franchellucci non ha ancora fornito linee guida su chi dovrebbe raccogliere il suo testimone per una candidatura dem, anche se l’ipotesi più concreta risponde al nome dell’ex sindaco e onorevole Paolo Petrini, il quale però non si è mai pronunciato. Dunque la situazione pare ancora nebulosa e avvitata su se stessa.
Tra un centrodestra frammentato (l’obiettivo è presentarsi sotto il mantello di un’unica coalizione che comprenda partiti e i civici e che dovrà, se così fosse, misurarsi su tenuta ed effettiva consistenza, in quanto al momento l’idea di appoggiare Battilà non sembra convincere FdI) e un Partito Democratico silente assente, è il civismo a prendere sempre più piede. Oltre al Laboratorio Civico e al neonato polo di Ciarpella, anche Alessandro Felicioni ha voglia di rimettersi in corsa per la poltrona di primo cittadino: «L’intenzione è di radunare forze civiche che abbiano la mia stessa visione programmatica». L’ex leader del LC non sta chiudendo le porte nemmeno ai partiti, ma rispetto ad una nostra precedente indiscrezione ha puntualizzato: «Non sarò il candidato sindaco di Italia Viva e Azione». E a proposito della proliferazione del civismo, anche le liste civiche “Civico Impegno”, “La città del fare” e “Popolari Uniti per Porto Sant’Elpidio” che sostengono l’attuale amministrazione comunale si stanno preparando alle elezioni.
Nei giorni scorsi (vedi articoli correlati) vi avevamo raccontato delle possibili ambizioni di grandezza di Milena Sebastiani (presidente del Consiglio comunale ed ex assessore a Sport e Turismo) e Marco Traini (assessore al Bilancio), ma è stato proprio quest’ultimo a fare chiarezza. «Mi reputo un tecnico prestato alla politica – ha esordito Traini -. Non sono un’espressione di nessun partito politico. In questo momento ricopro un ruolo importante in questa amministrazione ma da parte mia non c’è alcuna intenzione di autocandidarmi. Tuttavia credo fortemente nel civismo, soprattutto in ambito amministrativo e penso che la componente civica in un’amministrazione comunale debba avere un ruolo predominante». E sono dello stesso avviso anche le liste civiche attualmente in appoggio alla maggioranza, le quali sostengono fermamente che «chi dovrebbe ricoprire la carica di candidato debba essere un civico».
E allora perché non proprio Traini? A rispondere all’interrogativo è stato proprio l’assessore: «Qualora più liste civiche reputeranno la mia figura come garante per una candidatura farò le mie dovute valutazioni, ma sicuramente non sono io che mi sto adoperando per propormi perché non fa parte del mio modus operandi».
Una costellazione di civiche a cui prenderanno parte anche “Città e Futuro” di Lorenzo Pezzola e “Elpidiensi” con a capo Pasquale De Angelis. Pertanto un panorama ancora confuso e tutto da scrivere che, per il giorno della chiamata alle urne, subirà sicuramente ulteriori cambiamenti.
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