di Francesco Silla
«Abbiamo avuto la notizia ieri da un nostro collaboratore, Marco Di Marco, un archivista molto preparato e dunque affidabile. Ci ha comunicato che il bisnonno di Scaloni, Enrico, fosse nativo di Magliano di Tenna, precisamente della contrada San Gaetano».
E’ quanto annuncia il sindaco di Magliano di Tenna, Pietro Cesetti, preso in queste ore d’assalto dai media locali, nazionali ed anche argentini dopo la notizia che l’avo del ct della nazionale argentina avrebbe, quasi di sicuro, origini maglianesi.
E dopo la ‘soffiata’ ricevuta dal primo cittadino, sono partite le verifiche del caso. Si è passati dall’archivio comunale a quello della Curia fino ai registri della leva di allora, di fine ‘800 e primi del ‘900. Tutto lascerebbe pensare che la ‘dritta storica’ arrivata al sindaco sia più che fondata.
Insomma quell’Enrico Scaloni nato a Magliano di Tenna (e qui gli atti dell’anagrafe parlano chiaro) per il sindaco Pietro Cesetti sarebbe proprio il bisnonno di Scaloni. A Magliano c’era anche un Angelo che potrebbe essere il trisnonno del ct. E guarda caso il padre dell’allenatore si chiama proprio Angelo, “argentinizzato” in Angel. Si sa, infatti, che era uso comune, soprattutto in quegli anni, dare ai neonati il nome dei nonni. Tutti indizi che, se non fanno ancora una prova, di certo, fanno sperare i maglianesi con in testa il loro sindaco.
Ascolta la notizia:
«Abbiamo appurato il tutto anche nell’archivio comunale, oltre a quello della Curia e a quello militare. Enrico Scaloni (il nome del bisnonno del ct albiceleste) è nato a Magliano il 3 settembre del 1882 per poi emigrare a Bahia Blanca a 18 anni. Ora stiamo passando alla fase più importante, quella del collegamento con la famiglia Scaloni proprio lì in Argentina. Sappiamo che il papà si chiama Angel come il trisnonno del mister. E se dovessimo avere anche un riscontro effettivo sul nonno (e proprio su di lui ora si concentreranno le ulteriori ricerche del primo cittadino maglianese, anche tramite gli organi di stampa argentini) ci piacerebbe invitare sia l’allenatore Lionel Scaloni che il papà per conferire loro la cittadinanza onoraria».
«E’ un colpo di fortuna che non può che farci piacere. Non vogliamo arrivare a dire che la vittoria dell’Argentina – sorride Cesetti – ha avuto quel quid in più grazie al bisnonno marchigiano ma la dinastia è quella. Noi marchigiani siamo tenaci, onesti lavoratori e ci piacere sempre arrivare al dunque, alla vittoria finale». In effetti il cognome Scaloni non è nuovo a Magliano di Tenna. C’è anche chi, tra i maglianesi, ricorda degli Scaloni titolari di un ristorante. Poi, però, l’emigrazione ha fatto calare un velo di mistero sull’effettivo collegamento tra gli avi del ct campione del mondo e il comune della Valtenna. Un velo di mistero che, sicuramente, potrà essere dissipato con gli accertamenti anagrafici sul nonno del mister.
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