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Stop alla demolizione dell’ex Fim, battuta d’arresto sulla bonifica (Ascolta la notizia)

PORTO SANT'ELPIDIO - Dal ministero della Cultura è arrivato il preavviso di rigetto della richiesta. Uno stop che sicuramente non imprime un'accelerazione sulla demolizione dello stabile sul lungomare Faleria per la riqualificazione dell'area. Marcotulli: «La politica faccia la sua parte».

di redazione CF

Stop, almeno per il momento, alla demolizione dell’ex Fim. Da Roma, dal ministero per la precisione, è arrivato lo stop alla demolizione dell’ex Fim da dove è partito il preavviso di rigetto della richiesta di demolizione da parte della segreteria generale del ministero della Cultura al suo abbattimento.

Nei prossimi giorni, comunque, la commissione regionale tornerà a riunirsi per affrontare la questione del vincolo come pure quella della bonifica dell’area al centro, da anni, di dibattiti ma anche di studi ed approfondimenti, a partire da quello ambientale, appunto. L’area dell’ex Fim è considerata da molti come assolutamente strategica per il rilancio della costa elpidiense, a partire proprio dall’impatto visivo e ambientale su cui ormai il rudere incide significativamente da decenni. E tutte le parti in causa, quelle per intenderci riunite al tavolo della conferenza dei servizi, sono per l’abbattimento su cui nel 2021 si era tutti d’accordo, con annessa ricostruzione.

Ascolta la notizia:

Il 5 ottobre scorso si era deciso per il recupero della Palazzina, degli uffici e la demolizione della cattedrale. Sul primo aspetto nessuno stop, sul secondo, invece, si diceva della frenata imposta dal ministero. E per l’ex Fim di Porto Sant’Elpidio nuovo capitolo che  sicuramente non facilita la risoluzione della questione che vede protagonista, da anni e anni, lo stabile sul lungomare Faleria. Ma la proprietà avrebbe già protocollato una risposta con tutte le osservazioni relative alle obiezioni avanzate dal Mic.

«Arriveremo ad un risultato solo se la politica – il punto del consigliere comunale FdI, Giorgio Marcotulli – smetterà di essere semplice spettatrice in questa dinamica e inizierà a fare azioni concrete nella direzione che intende attuare. Un lavoro tecnico e politico per sciogliere ogni dubbio su cosa fare e soprattutto come farlo con la convergenza delle istituzioni coinvolte, intercettando risorse pubbliche se possibile e quindi attuare un ridimensionamento del progetto urbanistico di riqualificazione».

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