di Francesca Maria Mori
«Sarà una giornata dedicata al ricordo del 60esimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e per l’occasione interverrà il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Gianpiero Palmieri». Ha esordito così questa mattina don Tarcisio Chiurchiù, preside della sede fermana dell’Istituto Teologico delle Marche, intervenuto ai microfoni di Radio Fm1 per presentare l’inaugurazione del nuovo anno accademico. L’appuntamento si terrà sabato 14 gennaio, alle 10.30, presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Fermo. L’ingresso è libero e non occorrono prenotazioni. «La lectio magistralis del vescovo avrà come titolo “Il Vaticano II: dalla libertà di coscienza alla gioia del Vangelo. Un itinerario teologico”. Sarà un excursus sul percorso del Concilio compiuto in questi sessant’anni. In particolare, si concentrerà sul documento della libertà di coscienza, ovvero il Dignitatis Humanae, votato nel 1965. Quest’ultimo è stato fondamentale per difendere la dignità della libertà di coscienza. Segnò un cambio di rotta notevole rispetto alla visione precedente e, come tutti i cambiamenti, fu molto sofferto perché nella Chiesa c’è sempre stato il dibattito tra chi volesse imporre il cattolicesimo come verità, e chi fosse propenso ad accogliere religioni differenti e instaurare un dialogo con altri credi. La seconda strada ha prevalso e questa apertura fu una svolta epocale rispetto al passato, quando la Chiesa aveva bisogno di avere un nemico da combattere, dal protestantesimo ai vari movimenti politici. Invece, dopo il Concilio, si è aperta al mondo e alle diversità che lo caratterizzano. Ovviamente, nel confronto con altre culture, il cattolicesimo propone il Vangelo, ma senza utilizzare metodi coercitivi. Gli individui devono scegliere liberamente se accogliere o meno la Parola».
Quindi sabato sarà l’occasione per fare il punto sugli ultimi sessant’anni dell’Istituzione ecclesiastica, evidenziando il cambio di prospettiva teologica ed il cammino ancora da compiere. «Il tema centrale sarà la libertà in quanto Dio rispetta sempre il prossimo, nonostante a volte sembri addirittura troppo accondiscendente con gli uomini. In realtà è massimamente rispettoso della libertà e la Chiesa, seguendo il suo insegnamento e quello di suo figlio Gesù, va verso questa direzione». Ma che cos’è l’Istituto Teologico? Lo ha spiegato don Tarcisio Chiurchiù: «È una università a tutti gli effetti, incentrata sullo studio della teologia. Dipende dall’Università Lateranense di Roma, è aperta a tutti ed è particolarmente indirizzata a quanti stanno seguendo il percorso in seminario, ai futuri professori di religione, ma anche a quanti sono interessati alla teologia e all’approfondimento della fede cattolica in tutti i suoi aspetti. È un vero e proprio fiore all’occhiello della nostra diocesi, tuttavia purtroppo stiamo riscontrando un calo di iscritti. Vogliamo portare avanti questa istituzione, figlia della storica Università di Fermo, fondata intorno alla metà del XVI secolo, perciò mi auguro un numero cospicuo di interessati».
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