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Felicioni torna in pista al fianco di Pezzola e Ripa: «Nessun candidato, prima il progetto. Vogliamo diventare la nuova classe dirigente»

PORTO SANT'ELPIDIO - L'ex leader del Laboratorio Civico questa mattina ha presentato la sua nuova coalizione civica che comprende tre liste "Orizzonti Possibili", "Pse Senza Fili" e "Città e Futuro": «Siamo aperti ai partiti ma senza imposizioni. L'importante è che venga rispettato il programma che abbiamo già preparato. Voglio amministrare in maniera nuova, fresca e competente»

Da sinistra: Alessandro Felicioni, Attilio Ripa, Lorenzo Pezzola

 

 

di Leonardo Nevischi

Lo spirito è lo stesso di cinque anni fa, mentre la consapevolezza nei propri mezzi e la cognizione della macchina amministrativa sono di gran lunga cresciuti. È così che, questa mattina, Alessandro Felicioni si è presentato ai taccuini della stampa. Al suo fianco l’avvocato Attilio Ripa e Lorenzo Pezzola per dar vita ad una «coalizione civica per Porto Sant’Elpidio». Niente colori questa volta, bensì tre liste che si rifanno allo spirito di appartenenza e all’essere comunità: “Orizzonti Possibili”, “Pse Senza Fili” e “Città e Futuro”. «Sono diverso da cinque anni fa – esordisce Felicioni -. Nel 2018 ci misi la faccia come candidato sindaco e da lì nacquero tre liste in mio sostegno. Questa volta il percorso è inverso: ci sono tre liste (che potrebbero anche aumentare, ndr) ma unite per promuovere un progetto condiviso da più anime e non da un’unica persona».

La keyword però rimane sempre la stessa: civismo. «La nostra coalizione – spiega Ripa – è rivolta a chi vuol partecipare all’amministrazione del paese, da civico, anzi da cittadino/condòmino interessato a tutelare la propria casa. Essere civici non significa presentarsi con nuovo vestito, dismettendo quello precedentemente indossato; neanche significa esibire una improbabile perdita della propria identità, o l’innaturale abbandono di ideali cui ognuno di noi, sia di destra che di sinistra, ha creduto e crede. Essere civici significa non avere lacci e laccioli, né interessi “diretti”, tantomeno subire interessate influenze di chi gli ideali li ha abbandonati da tempo. Questo progetto nasce quindi dall’idea di chiamare a raccolta, di spronare i cittadini che vogliono prender parte all’amministrazione del paese, essendone proprietari, pro quota, ed avendone le competenze e l’interesse. Vogliamo far avvicinare tutti quelli che vedono scivolare verso il basso il paese ma che, fino ad oggi, non hanno mai voluto attivarsi concretamente; non l’hanno fatto perché non hanno, evidentemente, trovato stimoli sufficienti a far prevalere quell’orgoglio e quella determinazione, troppo spesso vinti dallo scoramento di fronte all’immobilismo e alla apparente ineluttabilità della situazione».

Tre liste, ognuna con un claim ben preciso. «Noi siamo qui per dare un approdo a chi dovrebbe voler partecipare all’amministrazione del paese di cui è comproprietario, col naturale interesse di chi cura e conserva le proprie cose senza imposizioni dall’alto, senza qualcuno che ci diriga, ovvero “Senza fili“. Essere civici è saper scegliere liberamente per il bene della città che si vuole amministrare e non essere soggetti a logiche esterne – evidenzia Felicioni -. Inoltre vogliamo disegnare e concretizzare “Orizzonti possibili” perché i cittadini hanno visioni, esperienze, provenienze di molteplice natura ed hanno la volontà di amministrare il paese avendo una visione comune di lungo periodo, chiara e concreta, di come vorrebbero vedere la città tra 10-15 anni. E con il nostro programma questo è fattibile». Un programma già pronto che contempla «interventi inderogabili». E qui Felicioni stila la lista della spesa: «Va risolta la questione ex Fim coinvolgendo il privato e trovando una soluzione che eviti la cementificazione fuori contesto e dannosa, a favore di soluzioni più funzionali allo sviluppo turistico del paese; va sbloccata la questione ex Ligmar, dialogando con chi ha ora in mano l’area (Tribunale) e interessando privati per un progetto condiviso che assicuri un ingresso adeguato dalla parte nord del paese e offra nuove prospettive agli abitanti del quartiere; va realizzata una strada che dal casello dell’autostrada porti direttamente al mare, permettendo un accesso diretto ed immediato anche da sud; va messa mano alla questione legata alla gestione del cimitero, razionalizzando i costi ed intervenendo direttamente per abbassare i prezzi del servizio; vanno valorizzate la pineta, villa Baruchello e tutti gli altri spazi verdi del paese, con manutenzioni costanti e programmate e con eventi calendarizzati».

«Un progetto che mira anche a valorizzare quello che abbiamo e non a criticare quello che ormai è stato fatto – aggiunge Pezzola -. “Città e Futuro” è per la Porto Sant’Elpidio che vorrebbero i cittadini. Sul Gigli avremmo agito diversamente, ma ormai non possiamo far altro che vedere come apportare miglioramenti in ottica futura per attivarlo e renderlo vivibile, creando e facendo affermare un centro congressi importante per rendere appetibile anche la parte commerciale».

Dunque la finalità è chiara: «Vogliamo creare una nuova classe dirigente fresca e competente. Non c’è nessuna candidatura a sindaco designata, perché per noi viene prima il programma e poi le persone. Per questo siamo aperti a tutti i cittadini con campagne di ascolto, così come non chiudiamo la porta agli altri movimenti civici e ai partiti. Tuttavia non entreremo nelle dinamiche di conflitti interni o aspirazioni personali, per questo è importante che il progetto e gli obiettivi rimangano questi a prescindere dal candidato». Un déjà vu che per certi versi ci riporta alla mente la conferenza di Fratelli d’Italia di due settimane prima, quando Balestrieri era stato perentorio: «Non metto il cappello sulla mia candidatura, la stella polare deve essere il progetto, poi la persona viene in un secondo momento». Di fatto, Felicioni ha lasciato intendere di non disdegnare un dialogo con i meloniani. Discorso inverso invece per quanto riguarda il Laboratorio Civico: «Hanno fatto un percorso diverso rispetto a quello che stiamo presentando oggi – ha chiosato – Già da prima della mia uscita hanno seguito una linea che li ha portati ad avere l’endorsement di alcuni partiti prima ancora di discutere un progetto e a prescindere da esso. È una questione di metodo, approccio e persone, non di partiti o movimenti civici. Al di là delle vicende personali che mi hanno coinvolto faccio fatica a capire come possano tornare indietro dalla loro attuale collocazione. Ormai non sono più civici».

 

 

 



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