di Giorgio Fedeli
«Come è andata la riunione. No, guardate, il candidato sindaco è Paolo Petrini». Lo confessa, ma per gli esterni è un vero e proprio annuncio, Milena Sebastiani. Con una certa naturalezza, quasi fosse scontato. E invece scontato non lo era affatto anche se le quotazioni dell’ex sindaco di Porto Sant’Elpidio, ex vice governatore delle Marche ed ex deputato, sono andate via via salendo col passare delle settimane.
Perché non così scontato? Semplice. Perché a sinistra fino a questo momento hanno tenuto tutto un pò sottotraccia anche se da mesi è tutto un incontro, una trattativa. E sì, anche un dover fare i conti con frizioni e situazioni critiche. Qualche esempio. Beh quanto successo tra i civici di centrosinistra e il Pd. Per i primi un viaggio in autonomia, per i secondi un tradimento, una mancanza di rispetto politico. La situazione tra le parti ha iniziato a incrinarsi quando assessori come Marco Traini hanno deciso di tentare la corsa alla poltrona da sindaco. Una mossa che qualcuno in casa dem avrebbe dovuto sortire una reazione del primo cittadino Nazareno Franchellucci, e che invece non c’è stata. Stesso dicasi proprio per Milena Sebastiani, presidente del Consiglio, quando in Consiglio ha usato parole certo non accomodanti sulla decisione di lasciare Marca Fermana. E, certo, nel blocco dei civici vanno annoverati anche gli assessori Emanuela Ferracuti e Vitaliano Romitelli, quest’ultimo anche lui a non disdegnare una candidatura a primo cittadino. Tutte posizioni legittime, per carità, ma che però hanno inevitabilmente creato fibrillazioni in amministrazione. Con una giunta che dà tutta l’aria di avviarsi al fine mandato quasi da separati in casa.
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«Il mio nome era stato avanzato da alcuni civici ma il Pd è stato sempre per Petrini. Il candidato è lui» confessa Sebastiani. Ma come per sua stessa ammissione anche il suo era un nome in lizza, anzi era quello sull’altro piatto della bilancia. Dunque un passo indietro? «Beh sì, poi per altre questioni vedremo più avanti» conclude il presidente del Consiglio. Curioso sarà, o meglio dire sarebbe visto che si parla di elezioni, dunque dall’esito mai certo, come in caso di vittoria la compagine di centrosinistra si ripartirà ruoli e cariche. Petrini dovrebbe a questo punto correre con una sua lista, quella appunto del candidato sindaco come è usanza. Poi c’è la lista del Pd. In casa dem ci sono nomi pesanti il cui futuro merita attenzione. Basti fare quelli del sindaco uscente Nazareno Franchellucci, del vice Daniele Stacchietti o dell’assessore Patrizia Canzonetta, un punto di riferimento per i dem non solo elpidiensi (e sembra oltretutto che sia stata proprio lei ad caldeggiare il nome dell’ex onorevole). Ci sarà posto per loro nello scacchiere della prossima amministrazione in caso di vittoria di Petrini? E poi i civici, dunque i vari Sebastiani (forse l’unica certa di un riconoscimento, se non altro per il suo passo indietro che, in politica, si sa, corrisponde spesso e volentieri a un incarico amministrativo), Traini, Romitelli, Ferracuti. E attenzione, non si esclude nemmeno che qualcuno di loro possa continuare a tentare la corsa alla fascia tricolore magari con un’altra lista, con un’altra formazione, in autonomia. E poi, ovviamente, qualcuno della lista del candidato sindaco. Insomma le dinamiche sono ancora a dir poco fluide e i nomi “pesanti” in ballo sono molti. Ma almeno oggi c’è quello del candidato sindaco, di Petrini appunto. E considerando i silenzi, i rimandi e l’attendismo del centrosinistra, non è poco.
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