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«Preoccupato per la nuova gestione del Pat, si rischia ulteriore sovraccarico del Pronto soccorso»

SANT'ELPIDIO A MARE - La lettera al direttore di un medico che esprime le sue perplessità sulla decisione secondo cui dal 6 febbraio saranno i medici di medicina generale a coprire i turni infrasettimanali del presidio

Riceviamo e pubblichiamo.
La lettera, firmata comunque in originale, viene riportata in forma anonima per esplicita richiesta del mittente.
«Scrivo per esprimere la mia apprensione riguardo l’imminente cambiamento di gestione del Pat (Punto Accoglienza Territoriale) di Sant’Elpidio a Mare, sperando che possiate dargli voce: dal 6 febbraio infatti saranno i medici di medicina generale a coprire i turni infrasettimanali del presidio sopracitato, lasciando ai medici che hanno lavorato lì fino ad ora soltanto i turni festivi. Ciò che mi preoccupa è innanzitutto il possibile, azzarderei probabile, declassamento del Pat da “costola” del Pronto Soccorso di Fermo ad appendice dell’ambulatorio di medicina generale. Questo comporterebbe a mio avviso un ulteriore sovraccarico del Pronto Soccorso di Fermo, già gravemente oberato di accessi. Credo che le prestazioni fornite presso i Pat/Ppi fino ad oggi non abbiano nulla a che vedere con un ambulatorio di medicina generale: suture, interpretazione autonoma Ecg, gestione traumi lievi-moderati, medicazioni ferite difficili, stabilizzazione e trasferimento codici azzurri ed arancioni etc. In secondo luogo sulla base dell’esperienza accumulata lavorando da anni in tale presidio, ritengo che ad essere danneggiati da questo cambio di rotta saranno non solo gli utenti del Pronto Soccorso di Fermo, ma anche i pazienti dei medici di base di Sant’Elpidio, i quali molte volte si sono recati al Pat lamentando l’impossibilità di contattare e farsi visitare dal proprio medico curante perché “troppo occupato”, perché “riceve solo su appuntamento”, perché “ha un sacco di pazienti”… Se i Medici di medicina generale hanno già poco tempo per soddisfare le richieste di tutti i loro mutuati, in relazione ai quali vengono pagati tra l’altro, come possono riuscire a conciliare anche l’impegno di coprire turni di 12 ore al giorno dal lunedì al venerdì al Pat? Dunque se la creazione dell’Ospedale di comunità a Sant’Elpidio a Mare aveva l’ambizione di avvicinare la medicina alla popolazione, mi sembra invece che con questa ultima decisione si vada totalmente dalla parte opposta: code ancora più lunghe al Pronto Soccorso, maggiore difficoltà a rapportarsi ai medici di base. 
Verrebbe anche da chiedersi perché i medici di medicina generale, che spesso hanno da recriminare sul carico di lavoro che devono affrontare, specie in epoca post-Covid, abbiano accettato ed anzi promosso questa strategia. Per rispondere a questa domanda bisognerebbe prima conoscere la retribuzione oraria che percepiranno (voci di corridoio nemmeno troppo sussurrate parlano di cifre molto elevate, più del doppio rispetto a quanto percepito dai medici di continuità assistenziale che per molti anni hanno tirato avanti la carretta dei Pat/Ppi, compresi Montegiorgio e Amandola).
Se così sarà, come potrà essere tollerabile una situazione in cui i medici che lavoreranno nei festivi al Pat di Sem e tutti i giorni al Pat di Montegiorgio ed al Ppi di Amandola percepiranno una tariffa oraria pari a meno della metà di quella destinata ai medici di medicina generale? Personalmente non ne faccio una questione di soldi, ma credo che non si possa cedere a queste assurde ingiustizie senza dire niente.
 Mi sono rivolto a voi perché trovo giusto che un cambiamento tanto importante abbia un adeguato risalto mediatico, così che anche la popolazione ne venga messa al corrente».


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