di Serena Murri
Quattro primari per l’incontro dal tema “Prevenire per vivere più a lungo e meglio”. Quattro direttori di altrettanti reparti dell’ospedale Murri di Fermo saranno, infatti, i protagonisti dell’incontro in programma per venerdì alle 21,15 al teatro comunale di Porto San Giorgio. Primo di una serie di incontri, appunto, che partono dal teatro per poi proseguire nei quartieri e raggiungere i cittadini e le loro domande. Sul palco saliranno Giampiero Macarri, direttore della Uoc di Gastroenterologia, Silvio Guerriero, direttore della Uoc di Chirurgia, Federico Lamponi, direttore della Uoc di Ortopedia, e Renato Bisonni, direttore della Uoc di Oncologia.
L’incontro è stato presentato questa mattina nella sala consiliare del Comune di Porto San Giorgio. Presenti il sindaco Valerio Vesprini, il presidente del Centro Studi Carducci (che organizza e promuove l’evento), Luca Romanelli, e l’assessore ai servizi sociali Carlotta Lanciotti che si è detta soddisfatta nel riuscire a «riproporre eventi di fondamentale importanza per la cittadinanza. Si parte venerdì sera dal teatro, con quattro medici dell’Ast di Fermo, per poi spostarci nei quartieri, a contatto con il sociale nell’intento di mettere i medici a disposizione della cittadinanza. Romanelli, del Centro Studi Carducci, introdurrà gli argomenti della serata che i medici tratteranno ognuno per il proprio settore di competenza. Tutte le persone che interverranno avranno la possibilità di presentare domande in forma anonima, attraverso carta e penna che verranno fornite all’ingresso, per poi ricevere le risposte dai primari. Sarà una delle serate che porterà un valore aggiunto e di spessore».
Luca Romanelli ha ricordato che «il centro organizza questi eventi da tantissimi anni, molto partecipati e di grande successo. Per questo devo ringraziare Ubaldo Renzi, fondatore del centro studi, e Alfredo Ebolito per l’organizzazione. L’appuntamento ha l’obiettivo di creare un dialogo, per un evento che s’inserisce nella situazione post pandemia che ha determinato una crisi del sistema sanitario. Si è creata una grossa coda di domande specialistiche, dovute alla pandemia e la gente ha rinunciato a fare prevenzione. Purtroppo ne pagheremo il prezzo negli prossimi anni. Poi c’è il noto problema della fuga degli operatori sanitari, di cui si è discusso durante l’ultimo convegno organizzato a Fermo con il Ministro della Sanità. Non si trovano più medici, operatori sanitari ed infermieri, forse per un errore di programmazione nella formazione di queste figure, motivo per il quale ci troviamo in emergenza. Esiste un altro elemento che è la posizione svantaggiata della provincia di Fermo per infrastrutture sanitarie. Secondo le classifiche, Fermo è fra le ultimissime in Italia per infrastrutture sanitarie rispetto al fabbisogno della popolazione».
In questo quadro «il nuovo ospedale – ha continuato Romanelli – e la riconfigurazione del sistema sanitario grazie ai fondi previsti dal Pnrr, investirà risorse ingenti per spostare la cura dall’ospedale alla periferia, attraverso l’istituzione di case di comunità, lo sviluppo della telemedicina e l’assistenza domiciliare. L’unico modo per risolvere il problema è rendere il sistema più flessibile, decentrato e vicino alla gente. Venerdì sera si parlerà di medicina, di come i medici vedono il contesto fermano futuro e se gli investimenti, provenienti dal Pnrr potranno alleviare la situazione di stress che viviamo in questo momento. Sono previsti vari incontri che come abbiamo già constatato, riscuotono sempre molta partecipazione, grazie al sostegno dell’amministrazione». Il prossimo incontro, già in calendario, sarà il 10 febbraio a Monterubbiano.
Il sindaco Valerio Vesprini si è detto riconoscente al Centro Studi Carducci: «Finalmente, dopo la pandemia, torniamo sul territorio. Avremo con noi dottori che sono eccellenze e che si metteranno a disposizione dei cittadini. Questo è il primo incontro che abbiamo deciso di fare al teatro ma l’obiettivo è quello di andare nei quartieri per ascoltare le necessità della cittadinanza, fornire la vicinanza delle istituzioni e dei medici per aiutare a chiarire problematiche. Un’opportunità che spesso i cittadini non hanno».
Come ha ricordato Raffaele Rizza «questo primo evento ha l’unicità di ben quattro primari che saranno presenti in contemporanea, un appuntamento che siamo certi diventerà occasione per avvicinare la figura del primario ai cittadini, per un mutuo sostegno».
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