di Matteo Malaspina
Si mette in gioco Alessandro Felicioni e punta a diventare sindaco di Porto Sant’Elpidio. Lo fa con un progetto «spontaneo nato dall’incontro di persone che vivono la città da sempre e hanno una visione prospettica del paese e che considerano l’interesse comune come principale bussola», supportato da due amici come Lorenzo Pezzola e Attilio Ripa con la quale ha fondato la Colazione Civica per Porto Sant’Elpidio, formata da tre liste (Città e Futuro, Orizzonti Possibili e PSE Senza Fili). Per presentare la sua visione politica ha scelto la sala de La Piccola, piena zeppa di persone. In politica questo non vuol dire che si tradurrà in voti ma di certo l’interesse e la curiosità intorno alla sua persona è tanto.
«Vogliamo sovvertire l’andamento di questa amministrazione perché stiamo vedendo un paese che appare stanco. Questa è un’occasione unica, una svolta epocale vedendo come a sinistra il Pd abbia fatto la scelta di ritornare al passato con la candidatura di Petrini – sottolinea il candidato civico -. Non possiamo promettere niente perché la situazione è critica ma possiamo investire in quella che è la nostra identità (sociale, lavoro e tutela delle persone fragili) sfruttando i fondi del Pnnr e della Regione».
A rafforzare questa tesi ci pensa Ripa. «Riteniamo che partire dalle tematiche locali sia il modo migliore per uscire da questo stato di smarrimento. Abbiamo la credibilità di proporvi un metodo e attuarlo. Non dobbiamo rendere conto a personaggi oscuri che gravitano dietro le quinte ma vogliamo che tutti i cittadini partecipino attivamente – dice -. Per fare ciò c’è bisogno di metodo, pianificando il futuro con un progetto a medio/lungo termine fatto di azioni concrete e non di una serie di interventi improvvisati senza unione di insieme».
Metodo che diventa la parola chiave della candidatura di Felicioni, ripreso più e più volte durante il suo discorso: «Il metodo consiste nell’agire in maniera coordinata e guardare l’insieme delle cose. Amministrare è come risolvere un cubo di Rubrik: non ci si può concentrare solo su una faccia».
Metafora che fa il paio con quella spiegata dall’altro rappresentate, Lorenzo Pezzola, che parla di un orologio il quale funziona solo se tutti gli ingranaggi girano e aggiunge: «Alessandro è una scelta forte e decisa ed è la migliore espressione che possiamo dare a questo paese. Conosce i meccanismi per amministrare e a Porto Sant’Elpidio serve gente competente».
«Un sindaco competente ma anche una figura che sappia catalizzare, rassicurare i cittadini e stare tra la gente – aggiunge Felicioni -. Prima del lavoro e di altre tematiche, fondamentali sono le politiche della famiglia andando a potenziare l’attività extra-scolastica, ad esempio con un’associazione fatta da ex insegnanti e anziani».
I temi e le idee che si susseguono sono tanti: dalla trasparenza nel bilancio che «va tradotto ai cittadini per far capire come spendiamo i soldi», alla sicurezza che «con la criminalità che è aumentata bisogna far vivere i giardini e le ville in modo da non dare la possibilità ai tossici e agli extracomunitari di monopolizzare queste zone».
In conclusione, Felicioni elenca alcuni aspetti del suo programma. «Dobbiamo potenziare le politiche comunitarie intercettando fondi attraverso la costituzione di un assessorato ad hoc e di un ufficio competente, coordinandoci con le imprese per incrociare i vari progetti e informare la cittadinanza. Inoltre, andrebbero sviluppate le politiche di municipalità, ovvero la cooperazione con i comuni vicini per creare servizi e potersi riconoscere come un unico territorio – dice il candidato -. Abbiamo anche l’idea di rendere il Gigli un centro di formazione e dobbiamo ragionare su turismo, cultura e commercio come un unico ambito, ascoltando gli operatori turistici».
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