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Ricostruzione post-sisma, Castelli incontra il direttore dell’Agenzia: «Serve un modello innovativo»

SISMA - Al centro del colloquio la volontà comune di impostare un nuovo modello di rigenerazione dei territori colpiti dal terremoto. «È questa la direzione per tentare di invertire un declino che da troppi anni affligge il nostro Appennino centrale» dichiara il Commissario Straordinario

Nei giorni scorsi il Commissario Straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Sen. Guido Castelli, ha incontrato il Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme. Al centro del colloquio la volontà comune di impostare un modello innovativo di ricostruzione pubblica, che sappia rigenerare il tessuto sociale ed economico dei borghi colpiti dal sisma. Un modello ispirato ai principi di sostenibilità, trasformazione digitale, accessibilità e connettività. 

L’Agenzia sta già portando avanti, secondo questi principi, 39 interventi di ricostruzione post-sisma, già finanziati e disciplinati da un’Ordinanza speciale in deroga, per i quali è soggetto attuatore, in piena sinergia con la Struttura Commissariale. A questi si aggiunge il progetto per un deposito dedicato ai beni culturali alle ex Casermette di Camerino, finanziato nell’ambito nel Piano nazionale complementare sisma. 

Questo incontro segna l’inizio di una rinnovata collaborazione tra il Demanio e la Struttura commissariale, volta a mettere a sistema gli interventi di ricostruzione per rigenerare e connettere, in modo diffuso, i territori colpiti dal sisma. È infatti necessario investire e programmare opere pubbliche che migliorino le condizioni di vita e di lavoro per chi sceglie di vivere nell’Appennino centrale. 

Un team delle due istituzioni, attraverso un Polo dell’Agenzia dedicato alla Progettazione e le Direzioni territoriali competenti, lavorerà in modo congiunto per garantire oltre al rispetto dei tempi di realizzazione degli interventi anche la qualità progettuale. «La ricostruzione pubblica, che andrà a definire i luoghi dove abiteremo, studieremo, socializzeremo e lavoreremo, i luoghi strategici per le nostre comunità, ha bisogno di una visione di lungo periodo. Le nostre aree interne hanno l’occasione oggi di immaginare come vorranno essere tra 10 o 20 anni, e di diventare un modello di innovazione e sostenibilità anche per gli altri territori dell’entroterra e montani del Paese. Per questo mettiamo a disposizione di questo complesso processo, le migliori risorse culturali e progettuali. È questa la direzione per tentare di invertire un declino che da troppi anni affligge il nostro Appennino centrale», dichiara il Commissario Straordinario alla Ricostruzione 2016 Guido Castelli. 

A seguito di tale incontro il sottosegretario On. Lucia Albano, con delega alla valorizzazione del patrimonio pubblico, rapporti con l’Agenzia del Demanio e ricostruzione post-sisma, esprime il proprio apprezzamento per il modello innovativo adottato, confermando il proprio impegno a favore di una accelerazione del processo di ricostruzione pubblica in un’ottica di ripopolamento delle aree interne


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