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L’Itet Carducci-Galilei festeggia i suoi 100 anni: «Dalla nostra illustre storia la guida migliore per il domani»

FERMO - Presentate questa mattina le iniziative organizzate per celebrare il Centenario dello storico istituto fermano. Lanciato un form per raccogliere racconti ed esperienze da parte di tutti coloro che hanno fatto o fanno parte della storia dell'Itet. La dirigente Corradini: «Omaggiamo la nostra storia per guardare al futuro con innovazione e cultura». Festa al teatro dell'Aquila a maggio

Cento anni e non sentirli. Anzi, proprio dalla spinta dell’illustre passato all’Itet Carducci-Galilei ogni giorno si trova la spinta propulsiva per andare avanti, per guardare al futuro con entusiasmo e preparazione, al passo con i tempi. Ma la memoria è sacra. E’ elemento imprescindibile per affrontare le sfide di oggi e di domani con il giusto piglio e l’adeguata predisposizione, non solo didattica ma anche umana. Ed è imprescindibile che il messaggio arrivi a tutti.

Ecco perché, per presentare il Centenario, questa mattina nell’Aula Magna la dirigente dello storico istituto fermano, la professoressa Cristina Corradini, ha voluto incontrare la stampa. Con lei i professori Giuseppe Lupoli e Stefano Novelli, Jessica Mellini dell’ufficio tecnico e Fabio D’Erasmo e Maria Luisa Ferroni dell’associazione ex Allievi. Un lavoro sinergico, meticoloso, quello alla base degli eventi organizzati per celebrare nel migliore dei modi il centenario.

E nemmeno la data della conferenza stampa, oggi, è casuale. Proprio l’8 febbraio del 1806 nasceva l’architetto Giovan Battista Carducci, da cui l’Itet prende il nome. Ma alla base dell’incontro con i taccuini c’è anche la volontà di trasmettere l’invito a quanti abbiano, in tutti questi anni, fatto parte della storia dell’istituto, di dare il loro contributo. Un invito rivolto anche a chi è lontano. Infatti tramite un Q-R Code si può accedere a un form presente nel sito dell’istituto (clicca qui) in cui chiunque, presente o passato, della grande famiglia del Carducci-Galilei potrà lasciare impressa una sua testimonianza, un suo ricordo, un aneddoto. E tutto convoglierà in una pubblicazione ad hoc. Ma certo sul tavolo c’è molto altro, a partire dalla grande festa che si terrà il 13 maggio prossimo al teatro dell’Aquila.

La dirigente Cristina Corradini con un registro risalente al 1924

«Un lavoro doveroso, quello di rendere omaggio al nostro prestigioso istituto – esordisce la dirigente Corradini – che in origine si chiamava “Principe di Piemonte”. E’ un privilegio raccogliere e raccontarne la storia, che non è solo quella dell’istituto ma, di riflesso anche dell’istruzione in generale, della città di Fermo e dei grandi cambiamenti vissuti dal ‘900 ad oggi. L’istruzione è una leva di promozione sociale e, nel nostro caso, anche economica. Le attività che abbiamo organizzato si svilupperanno nel corso di tutto il 2023. Partiamo da un percorso storico di recupero e digitalizzazione dei dati, delle fonti e delle foto. Abbiamo anche istituito una commissione per il progetto Centenario (di cui fa parte il professor Lupoli). Archiviando il materiale contiamo di gettare le basi anche per il futuro perché questa ricorrenza non è solo un punto d’arrivo ma anche di partenza. Il form, che sarà attivo a breve sul sito dell’istituto, è rivolto a coloro che hanno fatto e fanno parte della nostra storia, e che possono lasciare il loro prezioso contributo che sarà raccolto in una pubblicazione curata dall’associazione ex Allievi». Nella lunga vita dell’Itet, una svolta decisiva si è registrata negli anni ’60 quando il nostro territorio è passato dalla mezzadria al boom industriale con i nostri distretti di rilievo nazionale e poi internazionale. Da qui il balzo delle occupazioni legate alla sfera economica.

«E qui torniamo in ballo noi. La scuola – rimarca Corradini – è una fucina fondamentale. Festeggeremo al teatro dell’Aquila, con la disponibilità del Comune, il prossimo 13 maggio dalle 17,30, con una celebrazione ad ingresso gratuito. E poi a luglio avremo la ormai celebre festa dei Diplomi, e sarà anche quella occasione per rendere omaggio alla nostra storia. Certamente le attività proseguiranno anche a settembre e ottobre con la didattica legata a un progetto di recupero delle fonti dei luoghi disegnati da Giovan Battista Carducci, di cui oggi ricorre la nascita, un lavoro che potrà dare la stura anche a un percorso turistico rivolto non solo agli studenti ma magari anche ai turisti. Carducci, infatti, è stato un architetto illustre di Fermo, eclettico, che univa alle sue tavole i computi metrici. E quest’aspetto si lega sia alla nostra sede centrale, quella vocata al commerciale, che a quella dei Geometri. Carducci, infatti, ha dato a Fermo una struttura urbanistica innovativa. La memoria è un valore e la scuola è un’ancora di salvataggio, leva per le necessità del singolo ma anche per la crescita sociale ed economica della società. Ecco perché è fondamentale che si recuperi appieno il valore dell’istruzione. Ripercorrendo le tappe dell’Itet scopriamo come il modo di fare scuola sia cambiato ma le origini sono il punto di partenza per capire al meglio come e cosa si può realizzare oggi e quanto sia importante l’istruzione. Cosa recupererei del passato che oggi non c’è più? Forse proprio il fatto di tornare a vedere la scuola come parte importante della quotidianità di tutti. Certo, oggi abbiamo delle facilitazioni ma riallacciarsi alla tradizione è importante per capire dove dirigersi».

La dirigente Corradini. Dietro, proiettato, il logo del Centenario

«Abbiamo la voglia e l’interesse – aggiunge Lupoli – di dire a Fermo che la comunicazione è bellezza. Ci proiettiamo verso il futuro. Alla festa saranno protagonisti anche degli ospiti. Organizzeremo spettacoli artistici gestiti da nostri ex alunni. Il Centenario – rimarca anche il docente – è un traguardo ma anche un inizio».

«Celebreremo la ricorrenza con una grande festa – aggiunge D’Erasmo – per un anno di lavoro e attenzioni in supporto all’attività scolastica». «Di strada ne abbiamo fatta – aggiunge la professoressa Ferroni, anche lei come Lupoli, prima allieva e poi docente dell’Itet – io ero presente quando è stata posta nel 1963 la prima pietra della sede principale in viale Trento».

Il logo del Centenario è stato realizzato dal professor Stefano Novelli insieme ai suoi allievi del corso di Grafica e  Comunicazione. Due iniziali, C e G, inserite in un 100 stilizzato che richiamano i disegni di Carducci. «E dai mattoni si passa ai pixel – fa notare Corradini – evoluzione nell’innovazione. Il nostro corso di grafica oggi è al quinto anno. Sì, anche questo è innovazione: quella che fino a pochi anni fa era un’idea, un proposito, oggi è una gran bella realtà. Noi guardiamo, lavoriamo e investiamo costantemente per il futuro. Basti pensare che i settori di Finanza e Marketing conducono ai lavori di oggi e di domani. I Geometri hanno fatto registrare un boom di iscrizioni. Ma senza limitarci a un ambito specifico, diciamo che prepariamo per tutti i settori universitari. L’innovazione sta nel pensiero, nella ricerca e, sì, anche nel coraggio di andare a volte controcorrente. Pensiamo di avere queste qualità e i riconoscimenti che riceviamo credo ne siano la riprova».

g.f.

(clicca sull’immagine per ingrandirla)

 


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