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“Traviata” transgender negata alle scuole. Trasatti: «Tentativo goffo di “tutelare” i giovani da alcune scene. Io avrei dato l’ok»

FERMO - Il presidente del consiglio dice la sua sul no del sindaco Calcinaro alla rappresentazione teatrale con la protagonista Violetta in versione transgender: «Spero che tutto ciò sia da slancio a un percorso di lavoro proprio su questi temi»

Francesco Trasatti

 

«Sapete che sono una persona libera e che quindi dico sempre quello che penso. Per me è stato un tentativo goffo di tutelare lo spettatore-ragazzo.  Io avrei seguito la linea di Fano. Ma spero che la vicenda dia la stura a iniziative culturali sul tema per colmare questo gap». E’ il Trasatti pensiero sul no del sindaco Paolo Calcinaro all’anteprima per le scuole alla Traviata transgender che sarebbe dovuta andare in scena oggi per i ragazzi delle scuole medie e superiori di Fermo, con lo spettacolo “per tutti” in programma il prossimo 11 febbraio.

Il presidente del Consiglio comunale di Fermo, Francesco Trasatti, infatti, questa sera, ospite di Zoom di Radio FM1 non si è sottratto alla domanda su cosa pensi del no del primo cittadino alla rappresentazione teatrale de “La Traviata” firmata dal regista Luca Baracchini, secondo titolo della stagione della Fondazione Lirica delle Marche, con una Violetta versione transgender.

Trasatti, “in arte” teatrante, ha tutte le carte in regola per dire la sua: «Da sempre sono sensibile a certi temi. D’altronde mi sono sposato civilmente (la prima unione civile della Provincia nel 2016, con William Timi). Per dovere di cronaca devo far presente come ci sia stato un ritardo nella comunicazione con la rete lirica. E il sindaco Calcinaro ha manifestato delle perplessità non sul tema (transgender) ma su un paio di scene, due minuti su due ore. Ma resta il fatto che il pubblico è sovrano. Credo che la decisione sia stata un inciampo come credo allo stesso tempo nella buona fede del primo cittadino e dell’assessore alla cultura Lanzidei. E’ stato a mio avviso un tentativo goffo di tutelare gli spettatori più giovani da alcune scene, una gaffe malcapita. E in politica non è mai scontato dire di essersi sbagliati. D’altronde il sindaco e l’amministrazione hanno mostrato sempre sensibilità. Poi però ci si è attorcigliati sul caso in questione. Ma spero che tutto ciò sia da slancio a un percorso di lavoro proprio su questi temi. Sì, non nego, di essere un pò amareggiato per quanto successo. In tanti mi hanno chiamato per sapere cosa ne pensassi».

Francesco Silla

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