di Sandro Renzi
Piace l’idea di un brand che caratterizzi la costa fermana, un marchio che metta insieme le azioni di promozione dei Comuni che si affacciano sul mare e degli operatori turistici in prima linea nel campo dell’accoglienza.
Tutto, a dire il vero, è ancora in una fase embrionale, per stessa ammissione di chi alcuni giorni fa ha preso parte all’incontro che ha avuto luogo nel Comune di Porto San Giorgio, tra i promotori dell’idea insieme ad Altidona, Porto Sant’Elpidio, Campofilone, Pedaso e Fermo. Plaudono all’iniziativa gli albergatori ed ovviamente i gestori dei villaggi e delle strutture ricettive. Quello che manca nel Fermano, è stato ribadito a chiare lettere da tutti, è proprio un brand che colmi un vuoto, quello tra la Riviera delle Palme e la Riviera del Conero, entrambe iper-sponsorizzate.
Il percorso è solo all’inizio, ed il mini-summit informale a Porto San Giorgio è stato l’occasione per conoscersi e sondare i rispettivi terreni. Ma c’è chi maliziosamente ha finito per chiedersi se il nascituro sodalizio non fosse poi una replica di Marca Fermana, alle prese peraltro con il difficile rinnovo delle cariche, o addirittura un modo per smarcarsi dall’ente ancora presieduto da Ivano Bascioni.
Nulla di tutto questo, assicurano i rappresentanti istituzionali. Eccezion fatta per Porto Sant’Elpidio, già fuori da Marca Fermana, tutti gli altri ne fanno parte e parlano di un percorso parallelo. «Parliamo di una comunità costiera – così la ribattezza l’assessore Annalisa Cerretani per il Comune di Fermo – vogliamo brendizzare il territorio ma lo vogliamo fare in maniera trasparente. Tant’è che si renderà necessario siglare un protocollo d’intesa e poi trovare i fondi e riempire di idee il contenitore limitandoci alla costa. Se poi anche l’entroterra potrà ottenerne dei benefici meglio ancora. Certo è che dobbiamo ridare dignità al nostro territorio».
Giuseppe Galasso, vicesindaco di Pedaso, la pensa allo stesso modo. «Si è trattato di un incontro interlocutorio per avviare un percorso lungo. Una chiacchierata anche per analizzare le carenze sul fronte turistico. Penso che poi occorrerà fare pure una riflessione più ampia, a livello regionale, tenendo conto del nuovo referente istituzionale ovvero l’Atim, l’agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche. Insomma dovremo andare verso una programmazione unica e fare sempre più rete».
Non è stata dunque casuale la scelta di invitare allo stesso tavolo Daniele Gatti, presidente di Villaggi Marche, e Gianluca Vecchi per l’Ataf, l’associazione che raggruppa molti alberghi del Fermano. Chi meglio di loro può avere il polso della situazione sul fronte dell’accoglienza?
Giuliana Porrà, sindaco di Altidona, è in linea con i colleghi. «Non vogliamo contrapporci a nessuno, tanto meno a Marca Fermana, riteniamo però utile un confronto specifico tra i Comuni costieri che andrà finalizzato. Serve un brand per portare gente da noi, per essere più attrattivi e con gli altri Comuni c’è subito stata piena sintonia». Insomma, pare di capire che nessuno intenda toccare Marca Fermana la cui attività, peraltro, si estende su tutta la quinta Provincia.
«Ci siamo visti in primis per capire se si poteva programmare qualcosa insieme per il futuro – aggiunge Giampiero Marcattili, assessore al turismo dell’ente sangiorgese – ed anche per conoscerci di persona. Seguiranno dei tavoli tecnici necessariamente, parlare tuttavia di brand subito è prematuro anche se sarà la strada da seguire».
Brand per la costa senza dimenticare però i Sibillini. La pensa così anche l’assessore la turismo di Campofilone,. «Quello di Marca Fermana e del progetto a cui abbiamo iniziato a lavorare possono essere due percorsi paralleli e magari destinati pure ad incrociarsi. La priorità è migliorare i servizi e l’accoglienza. Non sono d’accordo quando si dice che il nostro territorio sia dimenticato dai turisti. La strutture piene in estate ne sono una conferma. Certo, però, dobbiamo farci conoscere di più. E quello del brand è uno strumento utile, da questo punto di vista siamo infatti in ritardo rispetto ad altri territori. E ben venga se i benefici avranno una ricaduta pure sull’entroterra. Non possiamo fare a meno delle nostre montagne e dei Sibillini. Qualsiasi scelta, inoltre, non potrà prescindere dal ruolo che avrà la nuova agenzia regionale rispetto alla quale Marca Fermana potrà continuare a dire la sua ed essere un punto di riferimento».
Il brand della costa fermana muove i primi passi: al tavolo sei Comuni (Ascolta la notizia)
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