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Castelli alla Bit: «Turismo chiave per la rinascita dell’Appennino centrale»

IL COMMISSARIO straordinario alla Ricostruzione: «Il Piano nazionale complementare sisma 2009 e 2016, con l'insieme dei finanziamenti e dei bandi per le imprese, rappresenta il punto di partenza di questo percorso fondamentale di riparazione del tessuto sociale ed eco nomico ferito dal sisma. Ora il vero traguardo è trovare una sintesi comune per quei territori che hanno già dimostrato capacità di visione»

Guido Castelli

«Il Piano nazionale complementare sisma 2009 e 2016, con l’insieme dei finanziamenti stanziati per cammini, impianti, rifugi e servizi e dei bandi per le imprese, rappresenta il punto di partenza di un percorso fondamentale di riparazione del tessuto sociale ed economico ferito dal sisma. Per migliorare i servizi e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro la Misura A del Pnc sisma prevede diversi interventi per la riqualificazione di tutto il sistema turistico, a partire dai percorsi naturalistici e culturali, le infrastrutture e gli impianti già esistenti, con risorse per rifunzionalizzarli e renderli più efficienti». E’ il punto del il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione Guido Castelli, alla Bit di Milano.

Tra i progetti già finanziati anche il “Destination Management Comprensorio dei Sibillini”, presentato oggi in occasione della tavola rotonda alla Bit di Milano, intitolata “Quale sviluppo per l’economia del turismo nei territori del sisma, confronto sulle prospettive di rilancio dei territori coinvolti”. È intervenuto, si diceva, anche il Commissario Castelli, insieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’Arcivescovo di Camerino e San Severino Marche Francesco Massara, sindaci ed operatori dell’area sisma e il giornalista Massimiliano Ossini.


Il progetto è stato elaborato con l’apporto scientifico dell’Università Politecnica delle Marche, che ha studiato il contesto e proposto una serie di azioni per impostare un programma di sviluppo sostenibile per l’economia in un territorio unico per biodiversità, cultura e tradizioni.

 

«Accanto alla ricostruzione e alla messa in sicurezza del territorio dobbiamo impostare un mo-dello di sviluppo, anche turistico, che sia capace di preservare lo splendore e l’autenticità delle montagne e dei borghi appenninici. Ciò sarà possibile attraverso progetti dedicati e sostenibili dal punto di vista ambientale – ha detto il Commissario Castelli -. Anche attraverso un turismo destagionalizzato, capace di attirare una domanda di qualità, saremo in grado di generare occasioni di lavoro per i giovani che vogliono restare e per chi aspira a vivere e lavorare in montagna».

Superando una visione parcellizzata dell’offerta turistica, la Destination management Comprensorio dei Sibillini raccoglie sotto un’unica veste le tante anime del territorio e si propone quindi come modello da seguire, anche sotto il profilo della comunicazione, più efficace nel raggiunge-re gli appassionati di montagna e turismo lento a livello nazionale e internazionale.

«Il nostro Appennino può offrire al Paese un nuovo modello, diverso da quello urbano e conno-tato da una grande qualità della vita in termini umani ed ambientali – ha aggiunto il Commissario -. I Sibillini hanno sempre trovato nel turismo outdoor e nelle proposte legate alla cultura e alle tradizioni, una leva di crescita fondamentale. Sia dopo il terremoto, nonostante la difficoltà per i danni ingenti alle strutture ricettive, sia dopo la pandemia, che ha ricordato a tante persone quanto la possibilità di fruire della natura aumenti la qualità della vita – afferma il Commissario Castelli -. Forte è la necessità di visione per le nostre montagne, affinché i nostri borghi tornino ad essere centri nodali della comunità, capaci di sviluppare servizi e creare posti di lavoro. Ora il vero traguardo è trovare una sintesi comune per quei territori che hanno già dimostrato capacità di visione».


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