«Nonostante le numerose segnalazioni sulla necessità di ampliare l’organico dell’area sanitaria e tecnico-amministrativa della Ast di Fermo ad oggi come Rsu non abbiamo ancora ricevuto risposte concrete ed ufficiali ma solo rassicurazioni verbali né in merito al rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza il 30 aprile 2023 né su un pacchetto aggiuntivo di assunzioni di personale che vada oltre la copertura del turn over». Questa la premessa della coordinatrice pro tempore delle Rsu Ast Fermo per i componenti dell’assemblea, Anna Donataccio, con cui si annunciano le prossime mobilitazioni sindacali.
«Purtroppo con un organico precario e ridotto ai minimi, la Ast di Fermo non riuscirà a garantire un’assistenza di qualità ai pazienti e agli utenti nonché un numero di prestazioni adeguato alla domanda. A pagarne le conseguenze saranno i cittadini che si vedranno negata la possibilità di accedere alle agende, alle visite specialistiche, agli esami diagnostici e ai piccoli interventi chirurgici, e gli operatori che da ormai tre anni, complice la grave pandemia di Covid, hanno l’impossibilità di vivere una propria vita personale e familiare.
La Rsu rappresenta tutti i dipendenti della Ast Fermo che in Assemblea hanno espresso il loro giudizio sull’organizzazione all’interno delle unità operative/Servizi/Uffici, con carichi di lavoro sempre più alti, spostamenti da un reparto all’altro in assenza di regole ed attribuzioni di responsabilità crescenti ma scarsamente riconosciute a livello economico. I lavoratori della sanità dell’Ast Fermo rivogliono una loro vita personale e familiare, ed il riconoscimento dei diritti contrattuali molto spesso negati, come il diritto al riposo dopo il turno di notte, il godimento delle ferie nonché il recupero delle ore eccedenti. I dati prodotti dalla stessa Ast Fermo sono allarmanti. Quelli elencati di seguito sono alcuni a solo titolo esemplificativo, riguardanti le figure dell’Area Infermieristica ed Ostetrica:
633 infermieri + 22 Funzioni Organizzative:
ore lavorative in eccedenza e non recuperate 2021+2022= 45.000 – Media pro capite di 70 ore per gli infermieri e di 178 ore per le Funzioni Organizzative
Ferie non godute 2021+2022 = 13.000 giorni circa
134 Oss: ore lavorative in eccedenza e non recuperate 2021+2022= 11.000 con una media pro capite di 82 ore.
Ferie non godute 2012+2022= 2.470 giorni
28 ostetriche: ore lavorative in eccedenza e non recuperate 2021+2022= 2.636 – Media pro capite 94 ore
Ferie non godute 2021+2022 = 420 giorni
12 Assa: ore lavorative in eccedenza e non recuperate 2021+2022 = 775 con una media pro capite di 64 ore
Ferie non godute 2021+2022 = 191 giorni
«Per quanto riguarda gli infermieri, in Ast Fermo – continua Donataccio – mancano per poter fornire un’adeguata assistenza e rispettare tutti i diritti contrattuali dei dipendenti: almeno 41 infermieri per un totale di quasi 60.000 ore/annue di assistenza in meno. Gli Oss che mancano all’appello per poter garantire una loro presenza continua nelle 24 ore in ogni reparto, sono almeno 19. Tutto questo solo per l’ordinario. Se si pensa al periodo estivo, dove è dovere garantire le ferie estive e le aspettative legate ai congedi parentali, il numero delle carenze si raddoppia. Carenze importanti si riscontrano anche nell’area Tecnica Sanitaria e nel comparto amministrativo ove da un anno e mezzo non è possibile assumere assistenti amministrativi per assenza di graduatorie valide. Ricordiamo che Asur ha bandito nel 2019 un concorso unificato proprio per Assistenti Amministrativi ma non l’ha mai espletato nonostante quasi 10.000 domande di candidati. Per tale motivo la Rsu dopo la mobilitazione di fine anno 2022 e la prosecuzione dello stato di agitazione del personale, tornerà a manifestare perché la situazione attuale è inaccettabile. Dal primo gennaio 2023 non esiste più Asur ma la responsabilità piena e le decisioni riguardanti il Piano di fabbisogno, ricade interamente sulla Direzione di Ast che a questo punto è ad un bivio: o assume subito le figure di ogni ruolo che mancano oppure dovrà ridurre i servizi perché il personale non si può moltiplicare e non può continuare a rinunciare ad avere una propria vita. Continuano ad aprirsi reparti e servizi senza il dovuto personale. Questo per pura propaganda. La delegazione sindacale di Ast Fermo ha quindi organizzato un’assemblea-presidio davanti all’entrata dell’ospedale Murri di Fermo venerdì 24 febbraio dalle ore 13 alle ore 14,30 al il fine di sensibilizzare e informare i cittadini e gli utenti sulla situazione della gestione della sanità pubblica e sulle motivazioni dello stato di agitazione del personale dipendente ormai allo stremo. Sono invitati a dare sostegno alle richieste e alle ragioni della mobilitazione, i cittadini che vorranno essere solidali ma soprattutto i sindaci, le associazioni dei pazienti ed i vari comitati. Questo perché le rivendicazioni del personale sono anche e soprattutto per una sanità fermana che abbia la stessa dignità e trattamento di quella di altre province delle Marche».
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