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Laboratorio civico: «Le nostre coerenza e stabilità mandano in allarme gli altri con reazioni scomposte»

PORTO SANT'ELPIDIO - La formazione civica guidata da Battilà: «L’unico consenso mancante dal centrodestra è stato quello di Fratelli d’Italia per una scelta di campo dettata dai alcuni referenti regionali di quel partito, anche se in tempi non sospetti con i rappresentanti locali c’era la condivisione del progetto in divenire». Non mancano stilettate alle formazioni di Petrini e Ciarpella

Gian Vittorio Battilà

«Laboratorio civico ed i suoi alleati: unica alternativa reale e concreta. Laboratorio Civico per primo ed unico ha proposto a tutta l’opposizione lo scorso anno il programma e la visione diversa che ha di Porto Sant’Elpidio. Da mesi lavoriamo per lo sviluppo ulteriore e ad oggi non abbiamo bisogno, come altri, di cercare risonanza sulla stampa locale ma stiamo lavorando sul completamento del programma con gli alleati per poterci aprire alla cittadinanza nei vari quartieri e nelle occasioni pubbliche. Abbiamo metodi di espressione ed interlocutori diversi, puntiamo fortemente su chi non trova rappresentanza negli schieramenti che si sono venuti a creare e comunichiamo con i giovani. Non dobbiamo fossilizzarci su gare con competitor abbarbicati su metodi vecchi e persone “conosciute” rimescolate in liste pseudo-civiche e che si accusano vicendevolmente di non avere competenze».

Inizia così, con questa riflessione, che poi arriva a parlare anche di FdI, il punto di Laboratorio civico, la prima formazione ad aver ufficializzato il suo candidato sindaco, ossia Gian Vittorio Battilà, a metà dicembre «e, in quello stesso mese, ha incassato l’appoggio di Lega e Forza Italia, quindi dei due terzi del centrodestra. L’unico consenso mancante fu quello di Fratelli d’Italia per una scelta di campo dettata dai alcuni referenti regionali di quel partito, anche se in tempi non sospetti con i rappresentanti locali c’era la condivisione del progetto in divenire. Oggi, con loro, siamo a un dialogo che auspichiamo rimanga reciprocamente rispettoso delle scelte di ognuno».

E i colloqui con altre forze non appartenenti all’attuale amministrazione? «Sono il fisiologico gioco delle parti di una campagna elettorale iniziata per noi da due mesi, è chiaro anche che continueranno a intercorrere fino alla presentazione delle liste. Tutti gli attori che abbiamo coinvolto e coinvolgeremo – spiegano da Lc – sono potenzialmente in linea con la nostra visione politica, quella di un’amministrazione ripulita dai vincoli che animano quella attuale e, checché se ne dica, lontana da logiche di profitto e dallo strategico utilizzo di persone come pedine vuote di qualsiasi contenuto e dignità. Il Laboratorio Civico opera all’opposizione dal 2018, certificato dal 22% dei consensi elettorali, quindi dalla voglia degli elpidiensi di affrancarsi dalle vecchie logiche, con una chiara visione di come Porto Sant’Elpidio dovrebbe essere nel futuro prossimo e con posizioni definite e ampiamente note a tutti sui temi drammaticamente endemici della città, tutto questo grazie alla competenza espressa dal gruppo».

E poi arriva la disamina sulle altre compagini, al momento in campo: «Dopo 3 mesi alcuni fatti risultano piuttosto chiari: la coalizione tra Laboratorio Civico, Forza Italia e Lega è stabile e compatta e il centrodestra tradizionale non esiste più; Fratelli d’Italia ha scelto il suo candidato sindaco non politico ma nemmeno civico, considerando il suo impegno, risalente a 10 anni fa, all’opposizione per il PdL, quindi per Alleanza Nazionale e Forza Italia, supportato da una serie di liste formate da ex uomini di partito e formazioni non appartenenti alla sua area ideologica, fino ad un ex assessore dell’uscente amministrazione; il Pd candida Paolo Petrini presentandolo come civico, non crediamo servano commenti su questo; il Terzo Polo è ancora in via di definizione e probabilmente spaccato. In sintesi: il progetto che abbiamo presentato a dicembre 2022 è lo stesso di febbraio 2023, medesimi i partner e qualcuno in arrivo, immutati l’impegno e l’apertura a quelle forze che dovessero decidere di concorrere a formare un’amministrazione libera da dinamiche diverse dalla gestione del bene comune, ma costatiamo, con una certa meraviglia, come manifestare coerenza e stabilità mandi in allarme tutti gli altri, inducendo in loro reazioni tutto sommato scomposte».



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