di Francesco Silla
«L’ultima novità è il macchinario per la risonanza magnetica a 1 tesla e mezzo, operativo da qualche mese. Sta ottenendo dei risultati che stanno andando al di sopra delle aspettative. Eravamo consci delle caratteristiche tecniche del macchinario che lo rendono unico nella regione e anche oltre» inizia così il suo intervento il direttore generale Alberto Gagliardi, introducendo l’appuntamento di questa mattina con una panoramica sulle novità del Centro Medico La Fenice.
«Buona parte dei pazienti viene da lontano per la risonanza magnetica. I risultati in termini di prestazioni sono notevoli e abbiamo ricevuto riscontri da più medici che hanno avuto referti da questo nuovo tipo di risonanza. Questo macchinario ad alto campo è molto utile per le indagini ad organo perché offre risultati più dettagliati e analitici. Abbiamo completato quella che era la configurazione diagnostica per immagini de La Fenice accostando questo macchinario alle risonanze magnetiche a basso campo, alla Tac, al mammografo, all’ecografia e alla radiografia digitale, raggiungiamo livelli di diagnostica elevati. Questa è fondamentale per poter poi indirizzare il paziente al corretto percorso terapeutico. Ci distinguiamo dai competitor per l’elevata concentrazione di professionisti, una diagnostica di alto livello e la terapia che completa il percorso di salute».
Continua poi il dottor Michele Perucci sul reparto di fisioterapia, fiore all’occhiello de ‘La Fenice’: «Il servizio di riabilitazione e fisioterapia che offre il centro La Fenice è gestito da un team di professionisti, tra cui tre fisioterapisti, due chinesiologi, un posturologo, diversi osteopati e un podologo. Il fisioterapista è un professionista sanitario che svolge attività di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità. Quando prendiamo in carico un paziente effettuiamo innanzitutto una visita fisioterapica durante la quale si prende atto della diagnosi medica, si effettua la raccolta delle informazioni sia sulla salute in generale che sulla storia del problema attuale e infine si valutano eventuali altri esami diagnostici o visite specialistiche. A questo punto segue la valutazione fisica, che si serve di svariati test fisioterapici con i quali cerchiamo di riprodurre il dolore, per capire l’origine del problema. I test più importanti sono quelli che valutano il movimento. Questi test servono ad escludere nell’immediato eventuali patologie più serie che non sono di nostra competenza. Infine, dopo questo iter c’è la pianificazione del percorso riabilitativo più adatto alle circostanze riscontrate».
Ancora sugli ingredienti fondamentali del percorso riabilitativo: «La riabilitazione poggia su tre pilastri che sono la terapia manuale, la terapia fisica strumentale e l’esercizio terapeutico. La prima adotta tecniche che tendono a normalizzare le situazioni articolari, utilizzando ad esempio stretching, massaggi articolari e mobilitazioni. Alla terapia fisica si ricorre invece quando riscontriamo un dolore importante. Presso il nostro centro siamo dotati di terapie fisiche tradizionali come la magnetoterapia, gli ultrasuoni, l’elettrostimolazione e la ionoforesi. Questo ci permette di prevenire potenziali cronicizzati del dolore. E infine ricorriamo all’esercizio terapeutico che aiuta il percorso di terapia svolto nelle sedute. Una delle terapie fisiche più utilizzate è l’onda d’urto chiamata Frems, indicata per patologie traumatiche e degenerative delle componenti articolari o per ferite difficili e dolore nelle zone dei nervi periferici».
Infine, il dottor Gianmarco Morlacco è entrato nello specifico della rieducazione motoria-attiva: «I percorsi appena descritti dal mio collega si concludono e si integrano nella nostra palestra, fornita di materiali e macchinari Technogym. Operiamo con sedute con un numero massimo di tre pazienti per ora. Forniamo servizi di rieducazione motoria post trauma, di rieducazione funzionale pre e post-intervento chirurgico, della ginnastica dolce e dell’allenamento funzionale. Offriamo sedute anche con tecniche di rilassamento profondo in situazioni di stress cronico. Negli ultimi anni ho dedicato la mia attenzione alla rieducazione posturale nelle problematiche da colonna. È un fenomeno che interessa tutta la popolazione mondiale. L’80% di tutta la popolazione adulta soffre di mal di schiena. Questo perché i movimenti e le posizioni assunte durante il lavoro sono biomeccanicamente errati, soprattutto nelle posture mantenute per lungo periodo. I fattori principali sono le azioni ripetitive che certi lavoratori eseguono per almeno un terzo della loro giornata. Da non trascurare poi è la sedentarietà, che alcuni lavoratori hanno per circa il 90% della loro giornata. Abbiamo visto alcuni percorsi riabilitativi con il mio collega. All’interno del nostro centro c’è quindi la possibilità di fare un lavoro in équipe per prevenire questi dolori. La collaborazione tra il reparto fisioterapico e il reparto posturale ci aiuta a far emergere la vera natura del dolore e del problema. In questo modo si riesce a personalizzare il percorso riabilitativo al meglio. L’obiettivo del reparto posturale è quello di far conoscere al meglio il corpo al paziente, insegnandogli soprattutto la respirazione che scandisce il ritmo degli esercizi. Dobbiamo poi insegnare le corrette posture e i corretti movimenti con esercizi posturali che, inizialmente verranno fatti all’interno della palestra per poi essere ripetuti anche dal paziente a casa».
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