di Giorgio Fedeli
E’ stata fissata per domani alle 12 l’autopsia sul corpo di Giuseppina Traini, la donna di 85 anni uccisa sabato sera nella sua abitazione di Capodarco, in via Fontana. Un momento decisivo, quello dell’esame autoptico, per chiarire le cause della morte dell’anziana. La donna, infatti, all’arrivo dei sanitari della Croce azzurra di Porto San Giorgio e della Polizia di Stato, quella tragica sera, presentava diverse ferite tra l’addome e il collo. Ma per stabilire con scientifica certezza cosa abbia causato il decesso della Traini non resta che attendere il pronunciamento del medico legale, nello specifico della dottoressa Alessia Romanelli, direttore della Uoc di Medicina Legale dell’ospedale Murri di Fermo.
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E proprio al nosocomio fermano, ma al reparto di Psichiatria, è ancora ricoverato il marito di Giuseppina Traini, in stato confusionale. «Il mio assistito, Giovanni Petrini – rimarca l’avvocato Giulio Cola – è indagato in stato di libertà».
Intanto continuano serrate le indagini della Squadra Mobile della Questura di Fermo, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Perlini, per ricostruire gli ultimi istanti di vita di Giuseppina Traini. A chiedere l’intervento del 118, con conseguente allerta alla Polizia di Stato, è stato uno dei due figli della coppia. Nessuno dei due vive con i genitori ma non avendo risposte alle chiamate, i figli hanno chiesto sabato sera a una loro parente, che abita dalle parti di via Fontana, di andare a vedere come stessero gli anziani genitori. La donna è così arrivata nella casa dei coniugi Petrini e, vedendo le luci spente all’interno dell’abitazione, ha allertato i figli. Uno dei due è subito corso a Capodarco e, dopo aver aperto la porta di casa, si è ritrovato dinanzi agli occhi la tragedia. La mamma, distesa sul letto, priva di vita, con diverse ferite sul corpo. Il padre, anche lui disteso sul letto, al fianco della moglie. A quel punto è immediatamente partita la richiesta disperata di aiuto al 112. E così sul posto, si diceva, sono arrivati i sanitari e la Polizia che ha trovato nella stanza anche un coltello che è stato subito repertato e sequestrato. Poco dopo nella casa di via Fontana, attualmente ancora sotto sequestro, è arrivato anche l’altro figlio dell’anziana coppia.
Per la donna è subito apparso evidente che non c’era ormai più nulla da fare. L’anziano marito, invece, a causa dello stato confusionale, e con diverse ferite alle braccia che possono far pensare a un gesto di autolesionismo, è stato accompagnato all’ospedale dove è ancora ricoverato. Verrà ascoltato dall’autorità giudiziaria quando le condizioni di salute gli consentiranno di fornire una versione dell’accaduto. L’87enne, comunque, non è più piantonato dalla Polizia e al momento, a suo carico, non sembrano essere state emesse misure cautelari non esistendo i presupposti di gravi indizi di colpevolezza, pericolo di fuga o rischio inquinamento delle prove. Come confermato dall’avvocato Cola, l’anziano è attualmente indagato in stato di libertà.
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