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Nuovo ponte a Casette d’Ete, presentato il progetto. Pignotti: «Con quest’opera daremo una risposta in termini di sicurezza»

CASETTE D'ETE – La struttura sul fiume Ete Morto sarà costruita fuori opera e completamente in acciaio con tipologia ad arco. Entro maggio il bando di gara e la consegna dei lavori è fissata per il 15 ottobre. L'ingegnere Marzialetti: «I tempi saranno brevissimi con pochi disagi per il traffico»

di Matteo Malaspina

Una struttura nuova di zecca, completamente in acciaio, a forma di arco con due mensole laterali su cui indirizzare il traffico pedonale e ciclabile e senza interferenze con il corso dell’Ete Morto. Il progetto, presentato questo pomeriggio nella sala consiliare di Sant’Elpidio a Mare, più che un nuovo ponte è stato definito una ”messa in sicurezza dell’alveo del torrente Ete Morto” perché andrà a risolvere definitivamente il problema dell’esondazioni che spesso si verificano in quella zona e che, nel 2011, ha portato alla morte di due persone.

«Un progetto importante per la comunità. L’iter, iniziato con l’ex sindaco Terrenzi e l’allora assessore Clementi arriva ora a compimento – dice il primo cittadino elpidiense Pignotti -. Con quest’opera andremo a dare una risposta in termini di sicurezza ad una problematica che va avanti da anni»

L’ing. Vincenzo Marzialetti spiega il progetto

Presente alla presentazione l’assessore regionale Aguzzi, insieme ai consiglieri Marcozzi e Putzu, oltre agli assessori e ai consiglieri di Sant’Elpidio a Mare e il presidente della Provincia, Michele Ortenzi che è intervenuto per esprimere soddisfazione per il finanziamento e ha aggiunto che «questi interventi di sicurezza sono essenziali».

«A novembre, come Regione, ci siamo trovati a discutere su come utilizzare i 25 milioni del Pnnr che ci erano stati assegnati per il dissesto idrogeologico e, quando insieme al Genio Civile e alla Protezione Civile discutevamo su dove destinare questi fondi, abbiamo ritenuto necessario inserire 3 milioni per questo tipo di intervento. Fondamentale è stata anche la consigliera Jessica Marcozzi che più volte ci ha ricordato questa necessità – spiega Aguzzi -. Quello che presentiamo oggi è un progetto definitivo, redatto dall’ingegner Marzialetti, ma che a breve sarà esecutivo visto che la gara dovrà essere fatta entro maggio. Con soddisfazione, possiamo sostenere che questa situazione, dopo molti anni, andrà a compimento e volevamo farlo nel più breve tempo possibile».

E guardando le scadenze, i tempi sono veramente ristretti perché, oltre alla data di maggio per la gara d’appalto, il 15 ottobre ci dovrà essere la consegna dei lavori. Ma questo non preoccupa perché la celerità del Genio Civile di aver redatto un progetto in pochi mesi si aggiunge alla tipologia dell’opera che l’ingegnere Vincenzo Marzialetti ha progettato per essere il più celere possibile senza creare tanti disagi alla circolazione.

«Ci siamo accorti che per risolvere il problema delle esondazioni non è la pulizia dei fiumi ma l’attraversamento dei ponti. La zona di Casette è un’area fortemente esondabile e il ponte attuale ha bisogno di manutenzioni importanti, così la nuova struttura sarà completamente nuova e si solleverà dal piano stradale per non ostruire il decorso del fiume – spiega Marzialetti -. La nostra scelta è stata quella di non fare un getto in opera perché ci sarebbero voluti troppi mesi ma abbiamo pensato di costruire il ponte completamente in acciaio per accorciare i tempi».

COME SARÁ

Il progetto prevede la costruzione di una struttura ad arco, completamente in acciaio, con due mensole laterali su cui indirizzare il traffico pedonale e ciclabile nei due sensi di marcia. Prima verranno fatte le fondazioni (metà da una parte e metà dall’altra parte ) e verranno interrate così da consentire il traffico sul vecchio ponte. Il nuovo ponte verrà costruito fuori opera e, appena finito, verrà interrotto il traffico solo per due settimane. In questi quindi giorni verrà prima abbattuto il vecchio ponte (in un solo giorno), poi verrà appoggiata la struttura in acciaio alle fondamenta facendola scorrere con dei carrelli o sollevandola con una gru. Questa operazione permette di non aspettare i getti di calcestruzzo e sarà molto celere senza creare molti disagi.

Il costo sarà maggiore rispetto ad altri ponti e si attesta su 5.300 euro a metro quadro, un po’ dettato dall’aumento dei costi delle materie prime, un po’ perché la scelta progettuale è stata più onerosa per arrivare all’obiettivo.

«Il progetto di sistemazione idraulica del fiume Ete però non terminerà qui perchè c’è un altro milione e 200 mila euro per la sistemazione dall’A14 fino a Monte Urano – conclude Marzialetti -. Al comune elpidiense abbiamo proposto anche una soluzione che è quella di consolidare l’argine sinistro del fiume e sistemarci la pista ciclabile in testa all’argine»


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