di Francesco Silla
Dalle Primarie agli eletti nei vari consessi regionali e nazionali, passando per le elezioni amministrative che vedranno chiamati al voto, nel Fermano, i cittadini di Porto Sant’Elpidio, Montegiorgio e Altidona, passando per le recenti dichiarazioni tranchant della nuova segretaria Elly Schlein, il Pd del Fermano si confronta al suo interno. E non mancano i distinguo, come quello tra Meri Marziali e Patrizia Canzonetta sull’organizzazione delle Primarie “interne” ed “esterne”.
Ieri sera, a Zoom, il programma di approfondimento politico di Radio Fm1 condotto dal direttore Giorgio Fedeli, si sono riuniti attorno ai microfoni, vari esponenti del Partito democratico provinciale che hanno commentato i risultati delle primarie e la nuova veste del partito a guida Elly Schlein. In studio Meri Marziali, Patrizia Canzonetta, Luca Piermartiri e Stefano Pompozzi. Chiara Croce. Telefonicamente anche il senatore Francesco Verducci: «la riconferma di una grande forza politica»
Ieri sera, ospiti della puntata di Zoom, programma di approfondimento di Radio Fm1 condotto dal direttore di Cronache Fermane e Radio Fm1 Giorgio Fedeli, Meri Marziali (Schlein-Bomprezzi), eletta in segreteria provinciale, nella direzione regionale, nell’assemblea nazionale e nella direzione nazionale, Patrizia Canzonetta (Bonaccini-Bellomaria), eletta in direzione regionale, Luca Piermartiri (Schlein-Bomprezzi), in assemblea nazionale, Stefano Pompozzi (Bellomaria), in direzione regionale, e Chiara Croce (Bonaccini-Bomprezzi), in segreteria regionale e assemblea nazionale. Telefonicamente è intervenuto anche il senatore Francesco Verducci (Bonaccini-Bomprezzi). Dalle primarie alle prossime elezioni nel territorio, passando per uno sguardo sulla politica nazionale, si diceva.
Si è partiti con Meri Marziali: «Ho accettato di far parte del gruppo della segreteria provincia seguendo l’idea di Luca Piermartiri di rinnovare il partito nel territorio. Dal 2013 fino al 2021 non avevo nessun ruolo direzionale nel partito. In prossimità del congresso ci sono stati passaggi importanti. Ho sostenuto Elly Schlein e sono grata della fiducia che la nuova segretaria mi ha dato chiamandomi in direzione nazionale. Questo può rafforzare il territorio fermano. È un consolidamento del lavoro di rinnovamento fatto dalla segreteria provinciale».
Marziali ha affrontato anche il tema dello spostamento a sinistra del partito: «È un partito che vuole ritrovare un’identità chiara, persa con gli ultimi governi. Dobbiamo intercettare un nostro blocco sociale di riferimento. Nel partito c’è lo spazio per tutte le tradizioni politiche del Pd, l’anima cattolica e l’anima più di sinistra».
«Credo che il rischio di perdere i voti dal centro non ci sia – ha aggiunto il segretario provinciale Luca Piermartiri – e che il segnale dato sia da Schlein che da Bonaccini durante la campagna elettorale per le Primarie sia quello di ricomporre il partito con tutte le sue anime. Il Pd, per le fasi che ha passato in questi anni, doveva spostarsi a sinistra. L’esperienza centrista è stata fatta ed è stata fallimentare. Vedo nel terzo polo una forza spostata verso il centrodestra, che sul territorio non ha problemi a coalizzarsi con Fratelli d’Italia. Il nostro popolo chiede rinnovamento e un cambiamento è stato fatto, ma il Pd deve continuare a cambiare e a lasciarsi alle spalle retaggi del passato. Anche col Movimento 5 stelle, che io negli anni ho osteggiato, si può costruire qualcosa. Per creare un’alternativa alle destre un dialogo si può trovare. Dobbiamo poi concentrarci sul tesseramento sul territorio per massimizzare questa apertura. Dobbiamo stare nei territori e rilanciare la nostra idea politica, appoggiando i nostri candidati, come Paolo Petrini a Porto Sant’Elpidio».
Patrizia Canzonetta si è concentrata, invece, sull’analisi del voto delle primarie: «Il Pd ha nelle sue corde tanti temi di sinistra. In questa fase ho percepito più armonia, a differenza del passato quando gli scontri erano più aspri. Ho scelto di appoggiare Bonaccini perché lo vedevo più amministratore, non ho ragionato sul posizionamento più a sinistra o al centro del partito. Ho apprezzato la scelta della Schlein di nominare presidente Bonaccini. Ha dimostrato grande intelligenza e ha fatto bene a tutto il partito. Sulle primarie forse è stata gestita male la differenza di votanti tra la prima tornata, aperta solo agli iscritti, e la seconda aperta a tutti. Con accordi con Articolo Uno e i sindacati il voto si è inevitabilmente spostato a sinistra. Forse dovevamo presentare il primo passaggio come semplice scrematura o forse anche il secondo passaggio doveva rimanere collegato agli iscritti».
Un commento, il suo, che ha generato un botta e risposta con Meri Marziali che ha replicato: «I non iscritti si potevano però registrare ed era previsto che andasse così, l’accordo con Articolo Uno era stato fatto prima della prima tornata interna. Era prevista questa cosa, e non hanno certo falsato il voto. Nelle iniziative fatte con la Schlein sicuramente una parte era di partito, mentre la parte esterna era di composta da persone che vedevano in lei, e nel Pd con la sua guida, un attore con cui poter dialogare». «Abbiamo raccontato male – la controreplica di Canzonetta – il primo passaggio e a livello mediatico è passato il messaggio che il Pd si è scollato dalla realtà. Io accetto il risultato e anzi, con la pioggia di quella domenica, la marea di voti rappresenta un vulnus che siamo chiamati a rappresentare, e una partecipazione che dobbiamo raccogliere».
Passando a Chiara Croce e Stefano Pompozzi, anche loro si sono espressi sul sorpasso della Schlein su Bonaccini: «Anche io avevo scelto Bonaccini pensando più ad una figura di amministratore – inizia Chiara Croce – Avevo fatto una scelta partitica, sulla storia che Bonaccini rappresenta nel Pd. I due candidati erano entrambi validi e alla luce dell’assemblea nazionale sono molto soddisfatta per la nuova segretaria. Possiamo tornare a parlare a tutti. Prima vedevo il Pd più come un partito chiuso nelle proprie stanze, che ha lasciando spazio al M5S». «Non ero pienamente convinto di nessuno dei due, ma dall’esterno questo “effetto Schlein” si vedeva. Su di lei – il punto di Pompozzi – si è concentrato un insieme di voti dei giovani e di altre correnti uscite dal partito. Il male cronico del Pd sta nell’atto di nascita, con la fusione di centristi e di sinistra. Spero che ora ci si concentri sui diritti civili. In periodi complicati siamo scesi a compromessi e non abbiamo mai portato a casa una legge».
A conclusione è arrivato anche il commento telefonico del senatore Francesco Verducci: «Mi piace che le primarie abbiano dato dimostrazione di grande vitalità del partito democratico. Il Pd è la sinistra in Italia. Abbiamo dimostrato che siamo vivi, per fare opposizione contro un Governo pessimo. Non dobbiamo concentrarci sulle alleanze ma sulla ricostruzione del partito. Ho sostenuto Bonaccini, ma sono un militante di questo partito e quindi ora Schlein è la mia segretaria. Il tema vero delle Primarie è la riconferma di una grande forza politica che non è morta come molti dicono».
Non è mancata la parentesi, ovviamente, sulle prossime elezioni comunali che, si diceva, vedono chiamati al voto il 14 e 15 maggio i cittadini di Porto Sant’Elpidio, Montegiorgio e Altidona. E su quest’argomento è Piermartiri, in qualità di segretario provinciale, a fare il punto: «Sfruttiamo l’onda positiva. Il partito deve cambiare, con una nuova classe dirigente. Ma a livello provinciale ci sono ancora delle situazioni che sono frutto del retaggio del passato. E questo influisce anche sulle amministrative. A Pedaso ricordo quando, ad esempio, non siamo riusciti nemmeno a presentare una lista. Su Altidona si ricandiderà l’attuale sindaca Giuliana Porrà con la quale ho già parlato. E noi continueremo a sostenerla. A Montegiorgio mi sto confrontando con Fabrizio Cesetti che ha ripreso in mano un circolo in difficoltà da anni. Gli strascichi della rottura ancora si sentono e negli ultimi 5 anni non c’è stata opposizione al sindaco Ortenzi. Ora stiamo ragionando su diverse figure. A Porto Sant’Elpidio siamo con Paolo Petrini, un civico, lo ha dichiarato lui. Non nascondiamo che in città in passato ci sono state delle frizioni (che hanno visto lo stesso Piermartiri al centro di un dibattito infuocato). Ma io come segretario metto sempre il buonsenso al primo posto. Il circolo ha fatto una scelta, c’è stato un confronto e si è deciso per Petrini. Porto Sant’Elpidio è un fortino che dobbiamo difendere, è il secondo Comune della provincia, una città che abbiamo sempre governato. Dall’altra parte ci sono la destra e di civici con parti di destra. Insomma sono spaccati, non hanno trovato un accordo, una compagine confusa. La figura di Petrini vanta la maggiore esperienza. E’ una battaglia che dovremo fare tutti insieme».
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