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Polizia penitenziaria, carenza di organico nel carcere di Fermo

CARCERE - Un nuovo focus del Garante regionale Giancarlo Giulianelli sugli istituti penitenziali marchigiani mostra come il personale sia sotto numero. A Fermo, su un organico previsto di 49 agenti, le presenze effettive sono 46

Dopo la panoramica sulla presenza dei detenuti nei sei istituti penitenziari delle Marche, il Garante regionale Giancarlo Giulianelli propone un secondo focus sulla situazione della Polizia penitenziaria. L’esame complessivo della situazione indica per ogni struttura l’organico previsto (in base a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale dell’ottobre 2017), quello assegnato e quello effettivamente presente. Quest’ultimo ricomprende anche i distacchi temporanei, interni ed esterni.

Entrando nello specifico della Polizia penitenziaria, a Villa Fastiggi di Pesaro è previsto un organico di 188 agenti, gli assegnati sono 148 così come quelli che risultano effettivamente in presenza. A Fossombrone l’organico dovrebbe essere di 129, il personale assegnato è pari a 96 unità, ma in servizio risultano 94 agenti. Da considerare, in questo caso, che una parte della stessa struttura risulta ancora chiusa per lavori di ristrutturazione. C’è, poi, Montacuto di Ancona, che più volte il Garante ha segnalato tra le situazioni più difficili, con un organico previsto di 176 unita a fronte di 137 agenti assegnati e 124 in servizio. A Barcaglione l’organico previsto è pari a 67 agenti, 48 gli assegnati e 50 in servizio, mentre a Fermo la previsione è pari a 49 con 44 assegnazioni e 46 presenze effettive. Infine, Marino del Tronto ad Ascoli Piceno dove gli agenti contemplati sono 162, il personale assegnato è di 146 unità, quelle effettivamente in servizio 128.

«La carenza di personale – spiega Giulianelli – si fa sentire. E lo dimostrano chiaramente anche gli episodi che nell’ultimo periodo hanno interessato alcuni istituti marchigiani. Va riformulata una previsione che tenga effettivamente conto delle mutate esigenze all’interno del carcere, anche in presenza di patologie psichiatriche che interessano diversi detenuti e della necessità di incrementare le attività trattamentali».

Proprio alla luce di queste considerazioni il Garante sta predisponendo un terzo focus incentrato sulle criticità che interessano direttamente la sfera sanitaria in carcere.


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