di Francesco Silla
Questa mattina, ai microfoni di Radio Fm1, è intervenuta la dott.ssa Paola Campanella, radiologa e senologa. Intervistata dalla speaker Jessica Tidei, la dottoressa ha descritto come affrontare il percorso della prevenzione del tumore al seno attraverso test ed esami che aiutino ad ottenere una diagnosi precoce.
Ascolta l’intervista:
«Prevenzione vuol dire poter fare una diagnosi precoce. Oggi purtroppo il tumore alla mammella è la più frequente malattia tumorale nelle donne. Ci sono 800 mila nuovi casi nel mondo: i paesi industrializzati sono i più colpiti e l’età è uno dei fattori di rischio. La diagnosi è molto bassa sotto i trent’anni mentre aumenta sopra i cinquant’anni e per questo la prima mammografia andrebbe fatta dai quarant’anni in poi – ha spiegato la specialista Paola Campanella -. Ovviamente le donne che hanno familiarità, cioè che hanno parenti di primo grado che hanno avuto il tumore al seno, hanno una probabilità doppia o tripla di ammalarsi in età più giovane e in questi casi la prevenzione si inizia prima. Nelle donne che hanno meno di quarant’anni è anche importante fare un’ecografia mammaria e una visita senologica: un’occasione questa, per il medico, anche per informare su come svolgere dei test autonomi di controllo, come l’autopalpazione. Dopo i quarant’anni questi queste due visite vanno accompagnate dalla mammografia. È consigliato effettuare i tre esami in un’unica struttura che riesca ad eseguirli in un tempo ravvicinato».
«La mammografia rimane comunque il mezzo più importante, perché permette di scoprire anche i tumori più piccoli, mettendo quindi in condizione di consentire la rimozione. – ha sottolineato la senologa – L’importante è non essere spaventati da quest’esame: non è invasivo e la compressione è molto graduale. Oggi abbiamo anche la mammografia 3d con tomosintesi: una mammografia di ultima generazione, in cui le immagini sono acquisite da diverse angolature e sommate in modo da ricostruire una versione 3d della mammella. Questo consente di individuare quelle variazioni minime che possono essere indicazioni di tumori con dimensioni millimetriche. Questa nuova modalità è disponibile in diverse strutture pubbliche e private del territorio».
La dottoressa è tornata poi a parlare dei fattori di rischio principali: «Come abbiamo detto, l’età è il principale fattore di rischio, accompagnato dalla familiarità che non è da non confondere con l’ereditarietà. I fattori ereditari per il tumore al seno sono stati individuati negli anni ottanta, il BRCA1 e il BRCA2, e sarebbero i responsabili della trasmissione ereditaria. Si è visto che c’è una percentuale che varia tra l’1% e il 5% dei carcinomi che derivano da questi fattori ereditari, così come chi ha una lunga vita mestruale ha un rischio maggiore rispetto a chi ha una vita mestruale regolare. In particolare, gli ormoni estrogeni sembrano favorire il tumore alla mammella, mentre un altro ormone, l’estriolo, sembra contrastarlo. Per questo è probabile che chi ha avuto più gravidanze, avendo nel sangue un maggior quantitativo di estriolo, sia meno soggetta al tumore al seno. Infine, tra i fattori di rischio ambientali ci sono le radiazioni e le diete ipercaloriche, ricche di grassi animali».
La radiologa ha concluso ricordando che «la prevenzione resta l’unica arma importante. La mammografia fatta con cadenza annuale salva la vita e non bisogna avere paura di affrontare il test. Bisogna prendersi cura del proprio corpo».
La dott.ssa Paola Campanella visita all’Istituto medico Palmatea di Marina Palmense.
Per info: 333 2661204 oppure www.palmatea.it/specialisti/campanella-dott-ssa-paola
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