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P.S.Elpidio diventa città cardio-protetta nel segno di Remigio Cuini (Video e Foto)

IL PROGETTO è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa presso la sala polifunzionale Beniamino Gigli. Dalla prossima settimana inizieranno le installazioni dei totem con i defibrillatori. Principale sostenitrice del progetto la fondazione Carifermo
Porto Sant'Elpidio città cardio-protetta. L'illustrazione dei defibrillatori

di Antonietta Vitali

La sala è esplosa in un lungo e sentito applauso per Remigio Cuini, con grande emozione della sorella Carla e del fratello Enzo presenti tra gli spettatori, quando il vicepresidente della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio, Romano Giacomozzi, ha annunciato che l’intero progetto di Città Cardio-protetta è dedicato a lui. Questo uno dei momenti più toccanti vissuto durante la conferenza stampa, questa mattina presso la sala polifunzionale Beniamino Gigli di Porto Sant’Elpidio, per presentare l’importante traguardo raggiunto dalla città,. 

 

«A lui, a Remigio Cuini, abbiamo voluto dedicare questo progetto nato con l’idea di migliorare le dotazioni sanitarie di questa città» ha riferito il presidente della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio Ezio Montevidoni nonché vicepresidente di Fondazione Carifermo supporter principale del progetto. 

«Remigio – ha riferito Giacomozzi – è stato un precursore dei tempi. Per lui la formazione e l’essere aggiornati con la strumentazione sanitaria erano due principi base. Noi – ha continuato – abbiamo sposato queste sue due priorità». 

Oltre a Fondazione Carifermo molte sono le aziende che hanno partecipato fattivamente alla realizzazione di questo progetto. I defibrillatori verranno installati in diverse zone della città tra quartieri e frazioni, ogni totem avrà una targa con incisa la dedica a Remigio Cuini, i macchinari che sono stati scelti sono quelli di ultima generazione, i più all’avanguardia nella tecnica «in grado di – ha spiegato Andrea De Blasi, rappresentante della Bmm Instruments, azienda che distribuisce localmente i defibrillatori di produzione americana – assistere il soccorritore del soggetto colpito da arresto cardiaco nelle varie manovre da eseguire». 

Si tratta di strumenti pensati e ragionati per essere usati anche da chi non ha nessuna pratica in materia. Sono dei defibrillatori parlanti, danno indicazioni sul loro utilizzo, riconoscono la gravità di arresto circolatorio analizzando il ritmo cardiaco in cinque secondi, seguono il soccorritore anche sulle mosse da eseguire per praticare il massaggio cardiaco, quasi sempre necessario post shock. Tuttavia, seppur in presenza di macchinari molto all’avanguardia, è preciso impegno della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio quello di dare il via a dei corsi di formazione per tutta la cittadinanza perché una buona preparazione di base è una consapevolezza in più sul corretto utilizzo dei defibrillatori. 

 

«È un giorno molto importante per la nostra città – ha detto il sindaco Nazareno Franchellucci – siamo stati sollecitati e spinti da molte realtà, in questi ultimi anni, per diventare un Comune cardio-protetto ma, alla fine, questo si è concretizzato grazie alla volontà di tutte le associazioni di quartiere e l’aiuto dell’assessore Patrizia Canzonetta. Dalla prossima settimana inizieranno le installazioni dei totem a cura degli operai comunali seguiti dall’assessore Sergio Ciarrocca. In molti – ha inoltre precisato – dopo la scomparsa di Remigio hanno chiesto di intitolare a lui una piazza o una via. Crediamo che questo progetto di città cardio-protetta interamente dedicato a lui sia il modo migliore di ricordarlo e di ringraziarlo per quanto ha fatto per la nostra comunità».

«Quando ci è arrivata la richiesta di questo progetto – le parole di Giorgio Girotti Pucci, presidente di Fondazione Carifermo – abbiamo accettato subito perché è un progetto che coinvolge tutta la popolazione che può, in questo modo, avere un ruolo attivo».

 

Il 65% degli arresti cardiaci avviene in ambienti domestici, ne è colpita una persona su mille. Il fattore fondamentale perché si risolva al meglio è la tempestività «ma soprattutto – ha spiegato Antonio Ciucani, direttore facente funzioni dell’Uoc di Pronto Soccorso dell’Ospedale Murri di Fermo – è indispensabile la presenza di persone in grado di prestare soccorso perché non ci si può salvare da soli. Per la città di Porto Sant’Elpidio avere in dotazione questa strumentazione è un fattore di grande modernità che in Italia dovrebbe essere insegnato nelle scuole. In questo modo, tra 25 anni, non avremo più bisogno di fare corsi di formazione agli adulti ma sarà una conoscenza acquisita da tutta la popolazione». 


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