di Giorgio Fedeli
«Obiettivamente sì, è un fatto molto grave quello successo ieri a Lido Tre Archi. Una novità, per molti versi, e dinanzi alla quale vogliamo capire come reagire». Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, oggi pomeriggio si è recato a Lido Tre Archi, proprio in via Walter Tobagi dove ieri sera un uomo di circa 40 anni di origini tunisine è rimasto ferito per un colpo di pistola che lo ha raggiunto a una gamba.
E dopo quel primo colpo esploso all’interno di un appartamento se ne sono sentiti nitidamente anche altri, in strada. Insomma un clima che definire di “alta tensione” è riduttivo anche perché come se non bastassero gli spari, il ferimento del tunisino ha scatenato delle faide in strada. E qualcuno è stato visto aggirarsi anche con un machete. A fronteggiarsi albanesi e nordafricani (tunisini e marocchini). E solo grazie al tempestivo intervento in massa delle forze dell’ordine, ha evitato che la scia di sangue potesse drammaticamente allungarsi.
Il quartiere costiero di Fermo, infatti, da ieri sera è blindato, pieno di pattuglie delle forze dell’ordine. Il timore infatti, al netto delle indagini sui fatti di ieri sera, condotte dalla Polizia di Stato, è che si possano verificare delle ritorsioni. E manco a farlo apposta alla vista delle auto d’ordinanza di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, in più occasioni tra questa mattina e oggi pomeriggio dei gruppetti di giovani sono scappati sparpagliandosi tra viuzze e androni dei palazzi. Ma oggi è impossibile muoversi furtivamente. A Lido Tre Archi sono tornati, in forze, gli agenti della Questura di Fermo e sono arrivati anche, su richiesta del questore Rosa Romano, quelli del Reparto Prevenzione Crimini di Pescara. Con loro, ovviamente, anche carabinieri e guardia di finanza. E non si esclude, anzi è più che probabile, che i servizi “ad alto impatto” (mutuando proprio il nome con cui è stato ribattezzato un servizio interforze delle scorse settimane) andranno avanti anche nei prossimi giorni.
Sul fronte investigativo si cerca l’uomo che, con quel colpo di pistola che ha raggiunto il tunisino alla coscia sinistra, ha scatenato il caos. In agenda, gli investigatori della Questura hanno anche le eventuali dichiarazioni dell’uomo ferito e ricoverato ieri sera in ospedale. Intanto, sempre ieri sera, nell’intricato puzzle investigativo, ci è finita anche una Bmw serie 3, incidentata e passata al microscopio dalla Scientifica.
Ma torniamo a Calcinaro. Il sindaco è arrivato a Tre Archi non tanto per i fatti di ieri quando perché oggi c’era in programma l’esecuzione di una sua ordinanza di chiusura di un appartamento di quelli nella lista nera delle residenze oggetto di occupazione abusiva. L’ordinanza, alla presenza del primo cittadino, è stata eseguita, proprio in via Tobagi, dalla Polizia locale e dall’ufficio tecnico del Comune «e devo constatare che quello che abbiamo chiuso precedentemente, sempre nello stesso palazzo, non è stato forzato».
Ma l’uscita di Calcinaro a Tre Archi è stata anche l’occasione, ovviamente, per riflettere con lui sul fatto di sangue. «Era da tempo che non volava una pallottola. Questo è il segno – la presa d’atto del sindaco – della presenza di realtà criminose che si procurano delle armi e che poi le usano pure, insomma persone che hanno anche la predisposizione mentale a sparare. Questo è doppiamente allarmante. Certamente tutto ciò non può essere preso sottogamba».
Questa mattina Calcinaro ha, ovviamente, partecipato a un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto: «Con le forze dell’ordine e la prefettura – riferisce il sindaco – c’è sicuramente un’unione di intenti. Ora purtroppo c’è anche quest’elemento di novità: lo sparo. Negli anni addietro era quasi all’ordine del giorno. Nel corso dei miei otto anni di mandato, invece, non era mai successo. Quindi dobbiamo e vogliamo capire come reagire a quest’elemento di novità».
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