Idee e proposte del candidato sindaco Gian Vittorio Battila per Marina Picena e Fonte di Mare. Partiamo dalla prima: «Due su tutte: Villa Baruchello e la pineta. La villa è in condizioni indecenti: un bene architettonico e paesaggistico deturpato dall’incuria e da lavori di manutenzione, che procedono senza una progettualità e contribuiscono allo scempio, cui la mancanza di attività ordinaria del Comune, è causa primaria. Su villa e parco insiste un vincolo monumentale e le ditte che vi operano dovrebbero soddisfare stringenti requisisti; siamo sicuri che questo stia avvenendo? Stessa situazione in pineta: il “polmone verde” buono per gli affidamenti diretti sotto soglia, ma di cui ci si ricorda solo in quei casi e mai si attenziona per una manutenzione del verde che andrebbe pianificata e eseguita con coerenza». E Battilà promette «di dare vita ad una graduatoria credibile, nella quale i requisiti reali dei privati permettano a questi di alternarsi con una cadenza documentabile, permettendo a tutte le attività di Porto Sant’Elpidio di collaborare in trasparenza con l’amministrazione comunale e, soprattutto, non permettere che situazioni come quelle che gravano su Villa Baruchello e pineta perdurino».
«A Marina Picena insiste il palazzetto dello sport, struttura totalmente abbandonata a sé stessa, priva di qualsiasi manutenzione ordinaria che inevitabilmente versa in condizioni di degrado, così come il campo sportivo in via Cavour, di recente costruzione, che necessiterebbe del rifacimento del manto, della costruzione di un marciapiede e dell’apposizione di una segnaletica stradale, che segnali la presenza di attraversamenti pedonali (opere a carico dell’amministrazione comunale), i cui fruitori principali, in quella specifica zona, sono i ragazzi che frequentano la struttura». Battilà sottolinea come la sua giunta «provvederà a monitorare gli affidamenti nella gestione degli impianti sportivi, anche qui, attraverso una graduatoria che sia stringente nel verificare i requisiti economici ma anche professionali, delle società che si propongono».
«Fonte di Mare – aggiunge il candidato sindaco – è la porta d’ingresso da nord della città, un accesso fatiscente e privo delle infrastrutture minime per svolgere al meglio questo ruolo. La vicenda ex Ligmar è emblematica del modus operandi dell’amministrazione uscente: nessuna progettualità; nessuna garanzia; nessun cronoprogramma che consenta alla comunità di ottenere in tempi brevi la realizzazione delle opere di urbanizzazione; nessuna garanzia che l’amministrazione tuteli sé stessa escutendo fideiussioni. Tutto questo riduce interi quartieri della città in uno stato di degrado tale per cui Porto Sant’Elpidio finisce per non essere attrattiva per il turista, mancando un indotto che dovrebbe essere quello primario per la città con il litorale più lungo tra quelle che si affacciano sull’Adriatico, e invivibile per chi vi risiede». Il metodo di cui Battilà e la sua squadra si fanno promotori è essenzialmente quello di «pianificare opere pubbliche a vantaggio dell’intera comunità, supportandole con un’attività di manutenzione ordinaria coerente». Così il candidato sindaco approccia le richieste di alcuni abitanti del quartiere che «denunciano la mancanza di passaggi pedonali, di realizzazione del fondo stradale e, storica per Fonte di Mare, l’assenza di accessi al litorale, disservizio che costringe sia i residenti che gli eventuali turisti a percorrere chilometri per raggiungere la spiaggia, dall’altra parte della ferrovia. Per una zona che, “grazie” all’approvazione delle varianti urbanistiche avvenuta nel consiglio comunale dello scorso 28 marzo, vedrà, in quella porzione del lungomare Europa, la costruzione di importanti cubature di edificato, non avere vie d’accesso carrabile, che non sia quello di accedere “comodamente” recandosi qualche chilometro più a sud dal sottopasso di via Canada, costituirebbe un handicap per qualsiasi amministratore». In merito a questo Battilà ricorda come il progetto di creare attraversamenti pedonali e il relativo accesso al mare la sua coalizione lo abbia «in cantiere già dal 2018, con lo sfruttamento dei fossi tombati presenti per tutta l’estensione del paese, che sono naturali passaggi ad est, da realizzare in tutta Porto Sant’Elpidio, per dare un’immagine di continuità e di decoro diffuso, evitando interventi spot e provvisori, che hanno l’unico risultato di buttare via soldi pubblici». Leit motiv della “cura” Battilà è che «le criticità, in cui l’amministrazione Pd ha ridotto lavoro, sociale, turismo e sicurezza a Porto Sant’Elpidio, siano risolvibili attraverso una seria politica di decoro urbano e la creazione di una mobilità in grado di unire la città da nord a sud tutto l’anno».
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